La rottura dell’unità sul tavolo latte di quest’estate rischia di avere gravi conseguenze, il contratto siglato nei giorni scorsi da Italatte (gruppo Lactalis) con la sola Coldiretti metterà in serie difficoltà tutte le stalle. Lo denuncia in una nota Cia Agricoltori Italiani secondo cui  l’industria deciderà i quantitativi di latte da ritirare dalle stalle. Il prezzo scende a trentacinque virgola cinque centesimi al litro, due in meno del contratto precedente. Secondo Cia qualora gli allevatori dovessero produrre di più rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, soprattutto nelle stagioni fredde, ci sarà una riduzione di ben sei centesimi al litro. Non è previsto alcun premio quando gli allevamenti produrranno di più, in particolare nei periodi caldi, su richiesta dei trasformatori. Le aziende dei soci Coldiretti, infine, dovranno restituire la differenza di prezzo percepita da giugno ad oggi, non avendo aderito all’accordo di giugno del resto del comparto. Per loro ci sarà quindi un’ulteriore diminuzione del prezzo al litro da spalmare nel 2021, un’altra beffa alle spalle dei propri soci. “E’ un capolavoro al contrario la nuova intesa siglata solo da una parte del mondo agricolo – dice il presidente di Cia Agricoltori Italiani Provincia Centro Lombardia Paolo Maccazzola – dà ancora più poteri alle industrie di trasformazione, di fatto reintroduce il sistema delle quote, e riduce il prezzo agli allevatori, avvicinandolo a quello basso del resto d’Europa. Coldiretti si autoelogia nel comunicati stampa, ma, come al solito, non distribuisce le bozze dei contratti che stanno arrivando ai produttori, forse si vergogna e spera non siano resi noti.Il danno creato in Lombardia rischia di estendersi in poco tempo a tutta Italia, visto che qui si produce il quaranta per cento del latte nazionale”.

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