Nell’ambito delle indagini riguardanti le morti avvenute nelle residenze assistenziali milanesi, negli scorsi giorni investigatori ed inquirenti hanno ascoltato anche le testimonianze dei funzionari dell’amministrazione regionale e dell’Agenzia di Tutela della Salute. Questo per ricostruire nei fascicoli delle oltre 20 inchieste aperte dalla Procura per epidemia e omicidio colposi, la ‘catena’ di disposizioni e comunicazioni tra Regione, Ats e case di riposo. Tra le testimonianze messe a verbale settimana scorsa anche quelle di alcuni parenti e operatori del Pio Albergo Trivulzio, storica RSA di Milano. Già in passato alcuni lavoratori, anche del Trivulzio, avevano parlato ai media della carenza di mascherine e di “minacce se le usavamo”.

Con tutta probabilità da domani in poi negli uffici della polizia giudiziaria di Milano di via Pace si terranno le audizioni ‘sistematiche’ dei testimoni, in particolare parenti di ospiti delle Rsa e operatori sanitari. Il tutto nell’osservanza delle nuove norme di sicurezza con particolari postazioni per garantire le distanze e la tutela della salute, anche con divisori di plexiglas trasparenti allestiti negli uffici.

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