Si infittisce il giallo della donna deceduta in piscina nel basso lodigiano. Dopo aver escluso la congestione come causa dell’annegamento, la procura di Lodi ha incaricato un tossicologo per gli esami sul corpo di Josephine Odijie, nigeriana di 35 anni trovata morta domenica, nella piscina del compagno Stefano Acerbi, 78enne imprenditore proprietario di Cascina Reghinera. Gli investigatori stanno cercando di capire se la donna, che aveva vari lividi sul corpo, possa essere morta a causa di un qualche veleno. Esclusa anche l’ipotesi di rapina, nonostante l’abitazione in disordine all’arrivo dei carabinieri.

Non ancora chiaro il tragitto che la 35enne, nuda, possa aver fatto per tuffarsi in piscina, è necessario capire se sia partita da casa sua, sempre all’interno della cascina, o da casa del compagno.
Acerbi, che nei giorni dell’accaduto era in Toscana, avrebbe fatto diverse donazioni alla vittima, resta da capire se fosse lei ad obbligarlo o se fossero regali spontanei.
Ad infittire il caso la morte sospetta di un uomo di 59 anni stroncato martedì mattina da una malore proprio davanti alla cascina. Si indaga su eventuali relazioni con la vittima.

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