Mamma licenziata da Ikea, Cgil, “sbalorditi per la sentenza del Tribunale”

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“Siamo sbalorditi dall’esito della vertenza di Marica Riccutti, seppur in presenza di un provvedimento non definitivo e rispettando la valutazione del Giudice, non ne condividiamo i contenuti e rimaniamo convinti della nostra posizione continuando a ritenere inaccettabile il comportamento di Ikea” così la Cgil sul pronunciamento del Tribunale che respinge il ricorso della mamma ex dipendente di Ikea, licenziata.

“I gravi problemi di Marica, a nostro avviso, non sono stati tenuti in considerazione ma, diversamente, l’interesse di una grande multinazionale eÌ stato anteposto alle difficoltaÌ di una lavoratrice separata, madre di due figli, di cui uno disabile, che da 18 anni presta la sua attivita lavorativa in Ikea senza aver avuto sino al licenziamento nessun tipo di contestazione. Nel settore della grande distribuzione organizzata, a causa del sempre aperto, eÌ diventato quasi impossibile conciliare tempi di vita e tempi di lavoro e l’assenza di un contratto collettivo nazionale non puoÌ che peggiorarne la situazione.
I turni di lavoro sono massacranti, con modifiche continue e non permettono di organizzarsi una vita al di furori di lavoro, soprattutto per chi ha figli e ancor di piuÌ per le lavoratrici madri, sulle quali pesa tuttora anche gran parte del “lavoro di cura” all’interno dei nuclei famigliari. In questo paese si parla molto poco di discriminazione di genere ma la realtaÌ ci dimostra l’esatto contrario. L’Italia eÌ tra gli ultimi posti in Europa per occupazione femminile e tra i posti piuÌ alti per l’abbandono del lavoro dopo la nascita del primo figlio.
Non ci fermeremo, andremo avanti con l’opposizione legale e la battaglia sindacale. Marica per noi eÌ il simbolo della difficoltaÌ che vivono quotidianamente le donne nel mondo del lavoro in Italia”.

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