Referendum e post Expo, Martina a Radio Lombardia

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“Siamo gli unici al mondo dove Camera e Senato fanno praticamente lo stesso mestiere, raddoppiano i tempi. Superiamo questo scoglio. La media per veder approvata una legge di iniziativa parlamentare è di 1165 giorni. E’ un’enormità. Non esiste che un Paese riesca a rispondere ai bisogni dei suoi cittadini con un tempo così lungo tra quando presenti una legge e quando diventa realtà”.

Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ospite questa mattina di Radio Lombardia, parlando del referendum del 4 dicembre.
“Praticamente tutti i Paesi al mondo hanno due camere, una che fa le leggi e l’altra di rappresentanza dei territori – ha aggiunto Martina intervistato dal direttore Luca Levati – noi non facciamo altro che uniformare l’esperienza italiana a quelle di realtà come la Francia, la Germania dove hai una Camera che fa le leggi in tempi rapidi e un Senato dei territori che rappresenta la pluralità delle comunità locali”.

Parlando invece del post Expo e della chiusura della società di gestione, Maurizio Martina ha assicurato che “i fondi ci sono, mancano alcune risorse che però ci sono e vanno confermate con una norma specifica in preparazione proprio in questi giorni. La cosa che forse può interessare di più è che sull’area dell’Expo accanto porteremo non solo Human Technopole ma anche il campus della Statale di Milano. Per questo il Governo e Regione Lombardia mettono 100 milioni di euro”.

Maurizio Martina ha parlato anche del modello Milano. “Se questa città oggi è l’avamposto, la città più bella d’Italia, e ha le forze per cambiare come sta cambiando e per migliorare, lo si deve soprattutto ai milanesi e lo si deve a chi l’ha amministrata in questi anni con grande serietà, anche se con tanti problemi e con tanti limiti. Il centrosinistra e il Pd che hanno vinto le ultime elezioni con Beppe Sala devono andare avanti a lavorare così”.

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