E’ illegittimo far pagare agli assistiti le spese per la fecondazione eterologa. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, respingendo l’appello della Regione Lombardia e confermando la decisione del Tar. “La determinazione regionale di distinguere la fecondazione omologa da quella eterologa, finanziando laprima e ponendo a carico degli assistiti la seconda, non risulta giustificata”, si legge nella sentenza.
“Appena verranno approvati i nuovi Lea nazionali porteremo in Giunta una delibera, presumibilmente a settembre, che recepira’ anche le indicazioni ormai consolidate dei giudici amministrativi”. Lo annuncia l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. “L’intenzione – ha spiegato l’assessore – e’ redigere una delibera che abbia un preciso riferimento normativo e contestualmente recepisca le indicazioni ormai approdate all’ultimo grado della giustizia amministrativa.”. Per Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio Regionale ed esponente Pd “il Consiglio di Stato ristabilisce un criterio di giustizia e bacchetta duramente la Regione che, unica in Italia, aveva applicato una tagliola economica alle coppie che ricorrono alla fecondazione eterologa, chiedendo loro il costo dell’intera prestazione che può arrivare fino a 4.500 euro. Ora, peraltro, la Regione non avrà nemmeno più la scusa delle risorse, perché nel decreto sui Livelli essenziali di assistenza è compresa anche l’eterologa che quindi sarà a carico del servizio sanitario nazionale.” Per Paola Macchi, consigliere regionale del M5S Lombardia: “La decisione del Consiglio di Stato sgombra finalmente il campo da ogni equivoco e cancella una decisione retrograda e bigotta, una vergogna che mutilava e umiliava il diritto alla genitorialità per tutti.”
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