Il consigliere Pd Onorio Rosati e la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi hanno appena presentato una mozione urgente che potrebbe essere discussa già domani in Aula sulla questione dei lavoratori ex Alstom impiegati presso il sito di Sesto San Giovanni. La multinazionale statunitense General Electric Company ha deciso recentemente di tagliare 6500 posti di lavoro nelle divisioni europee della ex Alstom, l’azienda francese ceduta a GEC a novembre per un importo vicino agli 8,5 miliardi. Questa decisione avrà una forte ripercussione anche in Italia: in particolare, sul sito di Sesto San Giovanni, sono previsti, ad oggi, 236 licenziamenti, su 400 lavoratori all’attivo (dunque oltre la metà), per effetto della cessazione dell’attività produttiva e di un pesante ridimensionamento dei servizi. Dati gli effetti che le scelte di GEC potrebbero avere sull’economia lombarda, il Pd chiede alla Giunta di farsi parte attiva in tutte le sedi opportune, a partire dal MISE e dalla Presidenza del Consiglio e di mettere in campo ogni strumento a propria disposizione utile a mantenere le attività e l’occupazione presso il sito di Sesto, dato che è in gioco il futuro di 236 famiglie, oltre a quello di un importante settore industriale della Regione. “Regione Lombardia deve farsi carico della crisi occupazionale della ex Alstom di Sesto. Tra l’altro è stato approvato a luglio uno schema d’accordo di competitività con la società “Nuovo Pignone”, acquisita da GEC e dal 2010 capofila della divisione Oil & Gas, in ordine al progetto di ricerca “Tecnologie avanzate per componenti flussi caldi turbine a gas” con l’obiettivo di rafforzare il tessuto occupazionale legato alla filiera e generare indotto, al fine di rendere lo stabilimento dell’azienda del gruppo, che ha sede a Talamona in provincia di Sondrio, un centro di eccellenza e un punto di riferimento per General Electric in Italia e nel mondo. Dunque, a maggior ragione, occorre aprire un tavolo per capire quali scelte GEC ha intenzione di portare avanti in Lombardia anche in previsione dell’audizione in Commissione Attività produttive già richiesta dal Comune di Sesto insieme alle organizzazioni sindacali”.

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