In piazza contro la violenza alle donne: “A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin nulla è cambiato”

A Milano corteo contro la violenza alle donne in vista del 25 novembre. Tra gli enti promotori, i centri anti violenza che denunciano la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni. "Stuprate, maltrattate, violentate, le istituzioni dove sono state?"

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MILANO - MILANO - Piazza Medaglie D' Oro, corteo: Donne in Rete Contro la Violenza (MILANO - 2024-11-09, Massimo Alberico) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Manifestazione dei centri antiviolenza ieri a Milano contro la violenza alle donne e il  patriarcato, in vista del 25 novembre. Tra le associazioni promotrici, il Cadmi di Milano e le delegazioni di Monza, Merate, Como, Sesto San Giovanni. In testa al corteo, lo striscione con la scritta Il corteo è partito da corso di Porta Romana, in testa uno striscione con la scritta  “I centri antiviolenza italiani per la libertà delle donne”.  Un migliaio le donne che hanno partecipato, urlando slogan come “Stuprate, maltrattate, violentate, le istituzioni dove sono state?”, ” Siamo i centri antiviolenza abbiamo perso la pazienza” .

“94 femminicidi dal 1° gennaio al 28 ottobre 2024, di cui 80 in ambito affettivo, 50 per mano del partner o ex partner, 5 solo nell’ultima settimana rilevata (Dati Ministero dell’Interno)” sottolineano le associazioni. “A un anno dal clamore suscitato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, niente è cambiato: la violenza sembra essere inarrestabile e non dà tregua alle donne, il lavoro dei centri antiviolenza è aumentato.
È troppo. Scendiamo nelle strade per dire basta a tutte le forme di violenza contro le donne e alle limitazioni della loro libertà. Basta all’inadeguatezza delle istituzioni, all’attacco all’aborto, alla complicità dei media, alla politica che cerca di ridurre all’invisibilità i centri antiviolenza. È ora di prendere posizione, tutte e tutti. Essere innocenti non è sufficiente, non avere mai alzato un dito su una donna non è sufficiente, non fare violenza non è sufficiente: per sconfiggere la violenza di genere occorre un lavoro che sradichi la cultura patriarcale in cui si genera”.

 

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