Processo Impagnatiello. In aula la voce di Giulia, la madre Loredana in lacrime

Durante l'udienza è stato sentito l'audio inviato ad un'amica con le ultime parole di Giulia. Impagnatiello sarà interrogato il prossimo 27 maggio, anniversario dell'omicidio.

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“Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori. Giulia chiederemo giustizia per voi senza mai arrenderci. Il vostro assassino deve marcire in galera”. Sono alcune delle parole affidate ai social da Franco Tramontano, padre di Giulia, il giorno della nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata incinta con 37 coltellate. La madre di Giulia Tramontano è scoppiata in lacrime quando in aula è stato riprodotto un messaggio vocale della figlia dove raccontava l’incontro avuto con la donna con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. “Di tutto mi ha raccontato. sono scioccata dalla vita che conduceva, dalle cose che ha fatto e mi ha detto” sono alcune delle ultime parole di Giulia che si sentono nell’audio. Oggi in Tribunale sono stati ascoltati anche una vicina di casa che all’epoca abitava al piano superiore dell’abitazione di via Novella a Senago, nel Milanese. La donna ha riferito di aver visto “cenere” fuori dall’appartamento della coppia il giorno dopo l’omicidio, secondo quanto ricostruito Impagnatiello avrebbe cercato di bruciare il corpo di Giulia due volte, non riuscendoci. Sentito anche un commesso di una ferramenta di Senago che ha raccontato di aver venduto un carrellino ad un ragazzo che indossava “felpa e cappello” e che si era presentato in cassa “con la testa bassa”. Secondo Gianluca Bellotti, comandante della sesta sezione del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano, oggi sentito come teste, “Alessandro Impagnatiello era “assolutamente collaborante e anche freddo”. Il militare ha riferito che il 31 maggio 2023 si era presentato nel loro ufficio, poche ore prima del rinvenimento del corpo della 29enne, e “ci ha consegnato telefono, era molto disponibile alle richieste di pin e delle password”. Uno stato d’animo che avrebbe mantenuto anche quando gli è stata notificata l’informazione di garanzia per cominciare a “vacillare” soltanto qualche ora dopo. La Corte d’Assise ha deciso che Alessandro Impagnatiello sarà interrogato il prossimo 27 maggio, anniversario dell’omicidio.

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