La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro uomini originari dell’Est Europa, ritenuti responsabili del reato di furto in abitazione aggravato in concorso commesso lo scorso autunno.
Le indagini svolte dagli investigatori della Squadra Mobile milanese hanno preso il via dopo che un uomo di 82 anni, rientrato in casa il primo novembre dopo esser andato via per una breve vacanza, ha trovato l’appartamento in zona Porta Romana completamente a soqquadro. Dalla cassaforte che era stata forzata  erano stati rubati numerosi preziosi e gioielli per un valore di oltre 200mila euro e dal boxera stata rubata la sua auto Audi RS6.
Già dal primo sopralluogo effettuato dai poliziotti era emersa la professionalità dei delinquenti entrati in azione: numerosi attrezzi utilizzati per il furto, come smerigliatrici, martelli, cacciaviti e addirittura una saldatrice, infatti, erano stati trovati abbandonati all’interno dell’appartamento. Le prime immediate indagini svolte mediante l’analisi delle telecamere dello stabile e della zona hanno   permesso di confermare questa ipotesi e individuare i sospettati che, grazie all’utilizzo di specifici software in uso alla Polizia di Stato, sono stati  identificati: si tratta di tre uomini di età compresa tra 33 e 35 anni, originari dell’Albania, del Kosovo e della Romania. La successiva attività investigativa, effettuata anche mediante attività tecnica d’intercettazione, ha poi permesso ai poliziotti di individuare un quarto complice che si ritiene abbia avuto il ruolo di basista: un cittadino straniero originario della Ex-Jugoslavia di 56 anni che, sfruttando il suo incarico di tuttofare presso la residenza di campagna della vittima, sarebbe riuscito a sottrarre alla vittima le chiavi dell’appartamento milanese e consegnarle ai complici che hanno potuto così entrare e commettere il furto indisturbati.

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