Serafino Generoso era potentissimo, fino al 1992. Assessore regionale democristiano, gestiva i lavori pubblici.

Oggi ha 73 anni, e fa l’avvocato. Nei suoi quarant’anni, gli anni migliori della sua vita, è stato incarcerato due volte. La prima volta è successo il 25 novembre. Gattabuia perché, questa era l’accusa, aveva preso mazzette per gli appalti post alluvione in Valtellina. Peccato che non fosse vero. E il carcere fu un pezzettino del tormento, perché la sua immagine ne uscì distrutta. Assolto e risarcito: 50 milioni pagati dalla collettività ovvero noi.

I magistrati però erano convinti fosse un malfattore. L’anno dopo, stessa storia. Tre settimane di carcere. Questa volta mazzette per la realizzazione della centrale elettrica di Turbigo, in provincia di Milano. Va a processo. Assolto mentre la pm aveva chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi. Assolto la prima e assolto la seconda. Carcere per entrambe e carriera politica finita. Spazzata via la Dc, spezzato il cursus honorum per lui. Uno dei tanti. Altri sono stati più fortunati, come Bruno Tabacci, presidente di Regione Lombardia nel 1987. Due processi e due assoluzioni. Giuseppe Adamoli da Varese, invece sarebbe dovuto diventare presidente di Regione. L’accordo ormai era fatto. Anche lui, marca Dc. Anche lui arrestato, trasferito a San Vittore. Si dimise da ogni incarico, immediatamente. Venne rilasciato con le scuse dei magistrati. Carriera (quasi) finita. Tornerà in consiglio anni dopo, nel 2000. Tre piccoli casi.

A volte cinque piccoli voti per il Colle, tra quelli per Amadeus e quelli per Alberto Angela, sono segnali che qualcuno non dimentica.

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