So che oggi è giornata convulsa, per questo tema.

Il punto è semplice, quasi lapalissiano. La Lombardia è la Regione più ricca d’Italia. Chiede di poter usare parte delle risorse che mette a disposizione del Paese in maniera indipendente da Roma.

Oggi un giornale titola “La secessione dei ricchi”. Ecco, questa è la posizione di una parte (peraltro ridotta, e collocata ovviamente nel sud Italia) delle forze politiche al governo. E si invoca ovviamente la questione dell’unità nazionale, della solidarietà nazionale.

Voglio dire la mia: non ho mai inteso l’autonomia come un modo per distruggere il Paese. Ma per invertire una tendenza al ribasso che è tipica dell’Italia. Faccio un esempio: non ci sono abbastanza laureati? Non incentiviamo lo studio, ma lo rendiamo più semplice. Così tutti ce la fanno: peccato che siano meno preparati. Uguale con i soldi: invece di far diventare il resto d’Italia come la Lombardia, si vuole far diventare la Lombardia come il resto d’Italia. O meglio, si vuole che la Lombardia finanzi il resto d’Italia affinché rimanga così com’è. Un po’ come, in un condominio, se un vicino che lavora dalla mattina alla sera dovesse pagare per le tasse condominiali che il dirimpettaio di pianerottolo non paga perché non fa un cavolo.

Ecco, oggi è il momento di dire basta a questa cosa. Che non fa bene a nessuno. E che soprattutto non fa bene alla giustizia.

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