La storia sta girando su tutti i social: Matteo Salvini emette un comunicato, alla mattina presto, per annunciare un’operazione contro la mafia nigeriana.

Roba di routine?

Mica troppo, perché il titolare dell’inchiesta, il pm Spataro, lo rimbrotta: con il tuo comunicato stampa avresti potuto mettere a repentaglio l’intera operazione. E fin qui, sembra il cattivone Salvini. Che un viziaccio ce l’ha, eh, di essere assolutamente sovraesposto. Ma non questa volta. Perché qualunque carabiniere che abbia mai fatto un’operazione sa che chi deve essere arrestato viene preso all’alba. Ben prima che sorga il sole, quando sicuramente sta dormendo da qualche parte. E che se l’operazione si prolunga, è perché ci sono problemi. E che dopo quattro ore dal primo arresto, tutti quelli coinvolti in una vicenda hanno già saputo tutto. Funziona così, è una cosa nota. Dunque, perché Spataro se la piglia con Salvini? E perché Salvini, un po’ incautamente visto che non spiega per filo e per segno quanto ho appena fatto io, lo invita ad andare in pensione? Perché a volte la rovina della politica è la comunicazione. Altre volte, invece, è una benedizione. Non in questo caso.

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