Foto del concerto dei MESHUGGAH, tenutosi presso il Live Club di Trezzo sull’Adda (MI) il 18/06/2018.

Report a cura di: ANDREA LEVATI.

Foto a cura di: AMBRA PISANO.

La tappa di Trezzo d’Adda è la prima di tre date italiane per i Meshuggah, i quali contano una nutrita schiera di fan nel Bel Paese. Tuttavia il Live Club non è stracolmo come in altre occasioni, complice, probabilmente, il fatto che si tratta del secondo tour promozionale a supporto dell’ultima fatica discografica “The Violent Sleep of Reason”, e che l’ultima apparizione della band svedese in Italia è datata Dicembre 2016, cioè solo un anno e mezzo fa.

L’arduo compito di scaldare il pubblico spetta ai nostrani Destrage, freschi freschi di ritorno da un tour negli Stati Uniti come spalla dei Protest The Hero. La band di Milano non tradisce le aspettative e i quaranta minuti del loro set volano in un batter di ciglia, con il pubblico che si diverte non poco, grazie allo stile frizzante e alla buona presenza scenica di Paolo Colavolpe e compagni.

E’ tutto pronto, dunque, per la performance dei Meshuggah, che fanno il loro ingresso sul palco alle 21.15 e si presentano alla folla con il brano “Clockworks” (estratto dall’ultimo album), mettendo subito in mostra quella precisione tecnica e quel sound glaciale che li hanno resi una delle band più influenti degli ultimi vent’anni, nonchè una delle live band più apprezzate dell’intero panorama della musica heavy. La qualità del suono però, inizialmente, non è all’altezza della nomea del Live Club e i fan più esigenti iniziano a mugugnare; fortunatamente, dopo “Born in Dissonance”, la situazione migliora e si stabilizza. La scaletta è incentrata prevalentemente sui brani che compongono “The Violent Sleep of Reason”, ma non mancano i cavalli di battaglia, come ad esempio “Rational Gaze”. Lo show cresce d’intensità man mano che ci si avvicina alla fine e, dopo un’ora abbondante di concerto, la band può finalmente sfoderare i pezzi più attesi: pubblico in delirio per “Bleed”, dopo la quale la band (come ormai è cosuetudine) finge di abbandonare il palco per poi ricomparire dopo pochi istanti per mettere a ferro e fuoco il locale con “Straws Pulled at Random” e “Demiurge”. Con questi due brani spacca-ossa la band di Umea conclude un concerto che non li ha visti sbagliare un colpo e che ha lasciato i fan soddisfatti, grazie a una setlist tutto sommato equilibrata.

Granitici, incazzati, chirurgici, in una parola: Meshuggah.

Scaletta completa:

– Clockworks
– Born in Dissonance
– Do Not Look Down
– The Hurt that Finds You First
– Rational Gaze
– Pravus
– Lethargica
– Nostrum
– Violent Sleep of Reason
– Bleed

– Straws Pulled at Random
– Demiurge

 

 

 

 

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