Addio a GREGG ALLMAN

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Ci lascia un’altra Leggenda del Rock

GREGG ALLMAN, cantante, compositore, tastierista, chitarrista e cofondatore dei formidabili THE ALLMAN BROTHERS BAND insieme al fratello Duane (scomparso giovanissimo nel 1971) è morto a 69 anni il 27 Maggio 2017. Gli era stata diagnosticata una forte forma di Epatite C nel 1999 ed era stato sottoposto a trapianto di fegato nel 2010. Sono note le sue scorribande tra fiumi di alcol e massicce dosi di droga, tanto che una volta, a metà anni 70 quando era sposato con Cher, ad una festa di gala ci aveva dato talmente dentro da finire addormentato cadendo di faccia in un piatto di spaghetti. Anche questo fa parte del gioco, ma con quella roba però Gregg aveva chiuso da un bel po’

Il sito ufficiale lo saluta così: “Con dolore profondo annunciamo che Gregg Allman, se n’è andato in pace nella sua casa a Savannah, Georgia”.

Negli ultimi anni il suo stato di salute gli aveva dato il tormento, eppure Gregg non ha mai smesso di fare la sua musica, con i suoi “fratelli” come da solista. “…perché la musica è la mia ancora di salvezza”, amava ripetere da sempre, era la vera insostituibile medicina per la sua anima blues fino al midollo. Solo il tour di quest’anno degli Allman era stato cancellato in attesa che Gregg potesse rimettersi in piedi

Il carissimo amico nonché manager Michael Lehman ha dichiarato: “Io ho perso il mio migliore amico, e il mondo perde uno dei più brillanti pionieri del rock. Lui era un animo gentile e aveva una risata contagiosa. L’amore per la sua famiglia e la sua band, come anche per i suoi irriducibili fans, era oltremodo appassionato, un legame indissolubile. Gregg è stato un compagno incredibile e un amico ancora migliore. Mi mancherà come fosse ossigeno“.

Gregg lascia la moglie Shannon Allman, i figli Devon, Elijah Blue, Delilah Island Kurtom e Layla Brooklyn Allman, e una famiglia estesa di nipoti e amici unita nel cordoglio.

Era nato a Nashiville l’8 Dicembre 1947 ed è considerato un profeta del Southern Rock insieme al fratello Duane. Gregg Allman è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1995 in quanto membro della Allman Brothers Band, ed ha ricevuto un Lifetime Achievement Award dalla Georgia Music Hall of Fame nel 2006. Il caratteristico tratto southern della sua voce densa di pathos gli ha permesso di essere proclamato la 70° migliore voce di tutti i tempi dalla rivista americana Rolling Stone.

Così lo saluta il compagno di blues WARREN HAYNES (con gli Allman Brothers dalla reunion del 1989 e chitarrista GOV’T MULE): “Sono onorato di aver avuto la fortuna di lavorare con un calibro come Gregg. Abbiamo scritto canzoni insieme, girato il mondo fianco a fianco e lui è diventato uno dei miei migliori amici… Sul tour bus macinavamo miglia divertendoci come matti ad ascoltare musica e farci le più grasse risate che si possano immaginare… È una perdita incolmabile e sono sicuro che milioni di persone al mondo la pensano esattamente come me… La Bibbia per ogni chitarrista Southern che si rispetti era l’imprescindibile ‘Live at Fillmore East’: sull’altare le chitarre di Duane Allman e Dickey Betts, ma ammettiamolo, la ciliegina sulla torta era proprio quella voce, la voce di Gregg! Le sue canzoni erano di una bellezza rara e naturale, esattamente come il suo modo di cantarle…”.

Eh sì, è davvero epocale il “Live At Fillmore East” della Allman Brothers Band (registrato nel corso di tre incredibili serate a New York nel 1971) che, oltre a rappresentare un enorme successo commerciale in tutto il mondo per la band, consacrò per sempre la fama degli Allman Brothers come una delle live jam band per eccellenza della storia della musica americana. Fu il primo di ben 15 album dal vivo (ufficiali) a seguire in ben 50 anni di onorata carriera, l’ultimo nel 2007. Al 2003 risale invece “Hittin’ the Note”, ultimo dei 12 lavori in studio della Allman Brothers Band, definito da Gregg come il loro miglior disco inciso, addirittura dai tempi di “Eat a Peach” (1972): raggiunse la posizione numero 37 della Billboard Chart e della Top Internet Albums.

Woodstock è negli annali dal 1969 ma non tutti sanno che è nel 1973 che si è tenuto il concerto con il maggior numero di paganti della storia del rock: 600.000 persone a Watkins Glen nello stato di New York, e sul palco proprio “la triade maiuscola delle jam” The Band, Grateful Dead e Allman Brothers Band, i fuorilegge del rock che incarnavano il fulgido splendore artistico così come la decadenza più spinta sull’acceleratore di quegli anni, magici, ruggenti e irripetibili…

Che la terra ti sia live Gregg…

 

 

 

 

 

 

 

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