Migranti, scoppia l’hub di via Sammartini

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Scoppia l’hub di prima accoglienza per migranti di via Sammartini a Milano. Non bastano i posti per dormire – sabato ne sono rimasti fuori 140 – e l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, parla di “situazione igienico sanitaria grave e preoccupante”. Gallera chiede l’intervento del Comune ma lo stesso sindaco Giuseppe Sala ribadisce che Milano più di così non può fare e chiede al governo di predisporre un piano nazionale.  “Non credo che funzioni il fatto di accoglierli e riversarli subito sulle regioni -ha dichiarato Sala nei giorni scorsi – poi lo Stato deve esercitare il potere per avere la disponibilità di spazi”, come ad esempio “gli ospedali chiusi o le caserme chiuse, nel nostro territorio gli spazi ci sono ma ci vuole precisa volontà di utilizzarli senza creare disturbo eccessivo ai cittadini e dando a chi ha bisogno uno spazio adeguato”. In via Sammartini oggi molti rifugiati si riparavano dalla pioggia sotto il cavalcavia della ferrovia.

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Folla in uno dei saloni dell’accoglienza, folla anche nell’altro spazio disponibile mentre i volontari del Progetto Arca e gli incaricati del Comune si danno da fare per gestire una situazione che si fa ogni giorno più complicata. “Vogliamo restare in Italia – dicono alcuni ragazzi del Gambia con cui abbiamo parlato – ma qui in via Sammartini non possiamo fare altro che aspettare non si sa che cosa. Non c’è nemmeno un corso di italiano”. Altri si lamentano perché “il cibo è cattivo” ma il disagio principale è legato ai posti letto. “Se lo abbandoni un attimo c’è subito qualcun’altro che te lo ruba”.

 

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