L’indagine che ha portato all’arresto del sindaco di Lodi, Simone Uggetti, del Pd, è partita dall’esposto presentato da una funzionaria del Comune che ha denunciato le pressioni del primo cittadino per sistemare le  carte degli appalti per la gestione delle piscine scoperte della città. La donna era arrivata a registrare una conversazione con il sindaco, “per tutelarsi”. “Durante i venti minuti di registrazione – spiega la funzionaria agli investigatori – cerco di reggere alle insistenze del sindaco che mi chiede un cambiamento dietro l’altro alternando dinieghi a rassegnate accettazioni”. “Cerco sempre – aggiunge – in uno stato di panico, di trovare spiegazioni logiche alle sue proposte”. Poi la decisione di denunciare, anche perché su un appunto era riportato il nome di una società sportiva gestita dalla sorella dell’impiegata. La donna capì che era un modo per “farmi sentire della partita”. Il gip di Lodi, nell’ordinanza, ha sottolineato la correttezza, attendibilità e rigore morale della funzionaria.

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