L’orrore della guerra e della propaganda

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Di Fabio Massa

Ci sono orrori che non si possono descrivere. E c’è la propaganda. Bisogna stare attenti a separare gli uni dagli altri. L’orrore in guerra esiste, è reale. Quando Hamas lancia una granata all’interno di una casa abitata uccide tutti: donne, bambini, uomini che magari non hanno una divisa né la vestirebbero. Fa a pezzi tutti. Quando i terroristi, gente che non si può neppure definire esseri umani, mitragliano civili, distruggono tutto, si qualificano per quello che sono: esseri al di fuori del consesso civile. Ma anche quando Israele smette di “bussare” sui palazzi prima del bombardamento fa qualcosa di allucinante. Di fatto è una tattica militare inaugurata nel 2009. Prima del bombardamento viene sganciata una bomba priva di esplosivo, che rimbalza sul tetto. Gli occupanti, che spessissimo sono civili, possono abbandonare il palazzo in pochi minuti. Il palazzo viene bombardato e crolla, ma almeno si evitano massacri. Ecco, da adesso l’aviazione israeliana “non bussa più” sui tetti. Chi viene colpito dal bombardamento muore. La guerra è sempre un massacro. E poi c’è la propaganda. Quella che serve per incendiare ancora di più gli animi. Ogni volta, ognuno ha la sua. Hamas porta in processione i propri morti. In Ucraina ci fecero vedere in diretta mondiale un missile caduto ma non esploso vicino a una scuola con la scritta “per i bambini”. Come se Putin fosse così scemo da andare a bombardare una scuola, per causare ulteriore sdegno internazionale. In Israele ci stanno dicendo che Hamas ha decapitato dei bambini. A dirlo è l’esercito israeliano, e non ci sono fonti terze. Per quanto mi riguarda non esiste mediazione: sto dalla parte degli aggrediti, ovvero di Israele e del suo nobile e fiero popolo. Ma non voglio bermi tutto. Sto dalla parte degli aggrediti, ovvero dell’Ucraina. E non mi serve, anzi mi infastidisce, leggere di bombe destinate ai bambini, o di decapitazioni non confermate, per sapere perfettamente da che parte voglio e devo stare.

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