Al Rosetum l’opera ritrovata di William Shakespeare

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Il secondo appuntamento della stagione SONO A ROSETUM 2016/2017 rappresenta un vero e proprio evento unico: uno spettacolo ispirato a un testo autografo di William Shakespeare, mai rappresentato prima in Italia. Un’opera di grande importanza e interesse per meglio comprendere il più grande autore di teatro della storia. Stiamo parlando di Thomas More – L’opera ritrovata di William Shakespeare che vanta la drammaturgia di Giampiero Pizzol e la regia di Otello Cenci, con Andrea Carabelli, Giampiero Bartolini, Giampiero Pizzol, Andrea Soffiantini e Isotta Ravaioli.  Thomas More ovvero Tommaso Moro. Politico, filosofo, primo ministro. Un grande uomo davanti a cui sorgono naturali, ieri come oggi, grandi domande: è possibile rischiare la vita per un ideale? C’è un punto in cui giustizia e misericordia s’incontrano? Una società giusta è niente più che uno scherzo, un’utopia? E’ possibile vivere la fede con un sano umorismo? L’opera è tratta dal testo manoscritto a cinque mani di Shakespeare, Munday, Chettle, Dekker e Heywood, scritto intorno al 1595-1600, a poco più di sessant’anni dalla morte di More avvenuta nel 1535 con l’accusa di alto tradimento per essersi rifiutato di firmare l’Atto di Supremazia di Enrico VIII. Questo dramma è stato messo in scena integralmente per la prima ed unica volta solo nel 2005 dalla Royal Shakespeare Company e tradotto e pubblicato in Italia nel 2014 da Lindau. “Scrivere un dramma dedicato a questo uomo politico era a quei tempi molto rischioso e significava esporsi a censure e repressioni – spiega Giampiero Pizzol – infatti More non ha mai accettato la Supremazia del Re come capo della chiesa e ha sempre osteggiato lo scisma anglicano. Perchè Shakespeare decide di rischiare la carriera e la vita? Quale mistero si nasconde nella collaborazione con tali autori? Tra questi addirittura quel Monday che lavorava come spia al servizio della Regina, reponsabile della cattura e della morte di tanti oppositori e sacerdoti? Come mai Shakespeare sceglie questa pericolosa strada? Qual è il segreto accordo fra questi cinque scrittori? E’ la sua fede cattolica a muoverlo verso questo grande santo? Oppure un progetto di cambiamento politico della società inglese?“ “Anche noi vogliamo rischiare di aprire le pagine di quest’opera, e – continua Pizzol  – mettendo sulla scena lo stesso Shakespeare, tentare di seguire le orme del suo Thomas More per trovarne l’attualità nel mondo contemporaneo dove la politica sembra essere tanto svilita e le scelte più importanti della vita si perdono nelle nebbie di amletici dubbi. Seguire Shakespeare è sempre un’avventura magnifica, un viaggio comico e drammatico che dal Seicento giunge fulmineo al mondo di oggi: basti pensare al monologo di More contro la pena di morte o alla sua difesa degli immigrati che premevano alle coste dell’Inghilterra come ora premono a quelle dell’Europa o alle sue umoristiche risposte al processo che lo vede imputato per il reato d’opinione“. “Al termine del viaggio sappiamo già quale sarà la fine, ma forse l’Autore che ama gli uomini tramuterà la giustizia in misericordia, l’amaro in dolce e il pianto in sorriso perchè la morte del giusto porta frutti non di vendetta ma di pace“.

Thomas More

L’opera ritrovata di William Shakespeare

sabato 19 novembre ore 21

domenica 20 novembre ore 18

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