Inizieranno oggi i rilievi scientifici nell’appartamento di Senago in cui Giulia Tramontano è stata uccisa da Alessandro Impagnatiello, che ha confessato il delitto. Lì prima di tutto verrà sequestrato il coltello, arma del delitto. Il barman ha dato indicazioni agli inquirenti, dicendo che si trova in un ceppo sopra il frigorifero. Saranno inoltre raccolti tutti gli elementi necessari per ricostruire i tempi di questo film dell’orrore, anche della parte che riguarda l’occultamento del cadavere e per dimostrare che c’è stata premeditazione. Per questo sono stati anche sentiti, oltre all’uomo delle pulizie della palazzina di via Novella che ha ritrovato una scia di cenere sulle scale, la sorella e la mamma di Giulia in modo da riscostruire le ultime ore di vita della giovane, la quale, prima di essere uccisa si è incontrata con la ragazza con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela. Lei, spaventata e avendo capito che era successo qualcosa, ha evitato di farlo entrare in casa quando lui, subito dopo l’omicidio di Giulia, si è presentata sotto casa sua. “Avevo paura – ha messo a verbale – non sapevo che fine avesse fatto Giulia e di cosa fosse capace” lui. Intanto Impagnatiello è rimasto senza avvocato. Il difensore, Sebastiano Sartori, è andato a San Vittore, dove l’uomo si trova dall’alba di giovedì mattina, per dirgli della rinuncia al mandato. “E’ stata una questione tra me e il mio assistito”, ha affermato il difensore quando ieri pomeriggio è arrivato in Procura per formalizzare la sua scelta, lasciando intendere che è venuto meno “il rapporto fiduciario” con il 30enne, “sempre più angosciato” e ora con un difensore d’ufficio nominato dai pm a fatica (più di uno si è tirato indietro). Per venerdì invece è attesa l’autopsia sul corpo di Giulia.
