Evento di chiusura ieri a Milano per la campagna elettorale del referendum sulla cittadinanza per cui si voterà, insieme agli altri quesiti, l’8 e 9 giugno. In piazza c’erano, oltre al sindaco Beppe Sala e al segretario di +Europa e presidente del comitato promotore Riccardo Magi, anche Lia Quartapelle e Pierfrancesco Majorino del Pd, Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, Ivan Scalfarotto di Italia Viva e Francesco Ascioti di Azione.
“L’Italia si deve muovere perché ha una delle leggi più restrittive sulla cittadinanza – ha detto l’economista Tito Boeri -. Con la chiusura in Usa delle università ai grandi talenti stranieri ci sono persone che guardano al nostro paese e possono contribuire a innovazione e a nuove idee”. Per Marco Cappato “la cittadinanza è anche un elemento potente di responsabilità per le persone ed è paradossale che si chieda adesso ai cittadini di auto sabotare la propria cittadinanza” chiedendogli di non andare a votare.
Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, ha chiamato in causa la premier Meloni: “Abbi il coraggio di dire, cara Giorgia, che non hai il coraggio di sfidare nelle urne chi affronta un tema come questo – ha rimarcato -. Invece scivoli via, e questo denota un disprezzo per le istituzioni. Abbiamo bisogno di una integrazione positiva, è la via che dobbiamo percorrere con fiducia.
“Non è semplice arrivare al quorum però bisogna provarci. Il più milanese di questi referendum è quello sulla cittadinanza, perché siamo in una città che ha il 21% di residenti non italiani”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell’evento di chiusura della campagna per il Referendum sulla Cittadinanza. “Stiamo parlando di cinque anni per potere fare la richiesta – ha aggiunto -, perché poi non è che te la concedono subito, quindi i tempi sono più lunghi”. “Io sono totalmente a favore di questo referendum. Ma non solo c’è il tentativo di dire, non andate a votare, ma anche di buttarla un po’ in caciara – ha aggiunto -, si confonde il tema della cittadinanza con il tema dell’immigrazione”. “Io voglio che Milano sia una città aperta, sono favorevole al fatto che dopo cinque anni vada data la cittadinanza – ha spiegato ancora – ma mi permetto di dire che un immigrato che delinque bisogna trovare formule quando si può, anche di fare i rimpatri”. Infine Sala ha fatto un appello: “invito tutti ad andare a votare perché è un diritto e dovere, bisogna andare a votare”, ha concluso.