Elly continuano a non vederla arrivare

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Di Fabio Massa
Con Elly Schlein bisogna stare attenti. Dicevano che non avrebbe mai vinto in un partito, il Pd, che vive di capibastone. E invece è diventata segretaria. Dicevano che avrebbe preso bastonate alle europee, e invece ha retto, peraltro usando i riformisti che la odiano (con molte ragioni). Non ha vinto, ma non era previsto che battesse la Meloni. Dicevano (ricordate la Gruber: aveva ragione) che il suo eloquio era incomprensibile, ma intanto la Schlein continua ad essere centrale e il suo messaggio compreso, anche perché molto basico: sono di sinistra contro la destra al potere. Tra una armocromista e l’altra, può dirla anche molto male (e lo fa), ma pure un bimbo analfabeta comprende che cosa pensa Elly. Dicono (sottovoce) che il suo rapporto con i giornalisti sia pessimo, perché non fa mai un “a margine”, arriva dichiara e se ne va, perché usa solo i canali che vuole lei e le persone che vuole lei. Ma di fatto continua ad essere – un po’ come the Young Pope – l’oggetto del desiderio di buona parte della stampa proprio perché non concede mai un’intervista libera. Se questo poi è coerente con il messaggio politico di trasparenza e democrazia, è del tutto irrilevante per l’effetto pratico: il sistema dell’informazione la vuole. Dicevano che avrebbe perso le amministrative, e invece nelle grandi città non c’è partita. Chi si illude che Milano oggi sia contendibile, forse non si rende conto della realtà. Se lo sarà – contendibile – dipenderà da quando (e quanto!) il centrodestra deciderà di mettersi a lavorare per una alternativa. Ancora un po’ che aspetta, e Elly potrebbe anche candidare Jack Lo Squartatore, e vincerebbe.
Dicevano tutte queste cose, di Elly Schlein. Eppure è là. Ora io non so come finirà il referendum, che probabilmente sarà un bagno di sangue. Però quelli che andranno a votare sono gli appartenenti al suo esercito e solo al suo. Quel blocco di sinistra che la segue, che militi nel Pd o in Avs o nel M5S, e che stringe le fila. Quel blocco che si rinsalda durante le campagne elettorali o referendarie e svuota d’importanza anche il M5S di Conte (tra partitino e partitone che dicono la stessa cosa, la gente scelte il partitone ovvero il Pd). Quel blocco che emargina i riformisti e li obbliga a giocare fuori casa, addirittura nel centrodestra: un ecosistema che per loro è innaturale e che tende ad ucciderli. Alla lunga quello che fa Elly Schlein è l’unico modo per creare una comunità che vince le elezioni. Succederà questo nel 2027? Non lo so, perché Meloni è una fuoriclasse e la destra tradizionalmente molto unita. Ma di certo sottovalutare Elly è un errore che in molti stanno già rimpiangendo.

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