Il Teatro alla Scala presenta la stagione 2025/26, il 7 dicembre apre con Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic

Stamane la conferenza stampa al Piermarini con il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina e il maestro Riccardo Chailly alla sua ultima stagione nel ruolo di direttore musicale.

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Il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina.

Con 250 spettacoli e decine di manifestazioni in programma, il Teatro alla Scala presenta ufficialmente la stagione 2025/2026. Stamane la conferenza stampa al Piermarini con il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina, il maestro Riccardo Chailly alla sua ultima stagione nel ruolo di direttore musicale, il direttore del corpo di ballo del Teatro, Frederic Olivieri, il sindaco Giuseppe Sala, il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi e gli sponsor. In prima fila anche la senatrice a vita, Liliana Segre e il presidente della Regione, Attilio Fontana. Ad aprire la stagione, il 7 dicembre sarà Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic. Scritta nel 1934 suscitò due anni dopo il debutto l’intervento censorio della Pravda, trasformandosi in un manifesto non solo della condizione femminile, ma anche della libertà dell’arte di fronte al potere. A cinquant’anni dalla scomparsa del compositore, Riccardo Chailly la porta alla ribalta con la regia di Vasily Barkhatov. “E’ un’opera veramente molto importante, molto spettacolare”, ha detto Ortombina. Evento cardine per la Stagione e appuntamento irrinunciabile del calendario culturale milanese è il doppio ciclo completo del Ring des Nibelungen diretto da Alexander Soddy e Simone Young, già tutto esaurito in abbonamento. Il viaggio attraverso le quattro Giornate, con un cast di grandissime voci, permetterà di cogliere l’insieme del percorso registico immaginato da David McVicar come recupero delle radici mitiche del racconto e summa di esperienze teatrali diverse.
Nel mese di aprile ricorre il centenario della prima esecuzione assoluta di Turandot, avvenuta alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini: l’opera torna in scena diretta da Nicola Luisotti nell’allestimento pensato da Davide Livermore nel 2024 per il centenario della morte del compositore. Un debutto particolarmente atteso è quello di Romeo Castellucci, uno dei maggiori registi europei, che approda alla Scala con Pelléas et Mélisande di Debussy, opera particolarmente adatta alla sua concezione di teatro simbolico e visionario. È alla sua prima volta alla Scala anche Alessandro Talevi, cui è stata affidata la responsabilità di una nuova produzione di Nabucodonosor con il Direttore Musicale Riccardo Chailly sul podio e Anna Netrebko e Luca Salsi nel cast. Myung-Whun Chung torna per la prima volta nella buca scaligera dopo l’annuncio della sua nomina a successore di Chailly come Direttore Musicale con Carmen, un titolo che non ha mai diretto alla Scala e che verrà presentato nel nuovo allestimento di Damiano Michieletto in coproduzione con il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid. È francese anche l’ultima nuova produzione della Stagione, Faust di Gounod con il debutto del regista Johannes Erath, la coppia formata da Marina Rebeka e Vittorio Grigolo in palcoscenico e il ritorno in buca dopo dodici anni di uno dei direttori italiani più apprezzati nel mondo, Daniele Rustioni. Le riprese sono invece tutte dedicate a grandi titoli del melodramma italiano: oltre a Turandot, Lucia di Lammermoor diretta da Speranza Scappucci con Rosa Feola protagonista nell’elegante spettacolo di Yannis Kokkos e la storica Traviata firmata da Liliana Cavani con Nadine Sierra diretta da Michele Gamba. Completa la Stagione la nuova produzione dell’Elisir d’amore per il Progetto Accademia, con altri due importanti debutti, quello del quarantenne Marco Alibrando sul podio e di Maria Mauti alla regia.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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