Alessandro Gassmann: “Togliete il nome di mio padre dal teatro che ha ospitato il Remigration Summit”

Alessandro Gassman chiede al sindaco di Gallarate, il leghista Andrea Cassani, di togliere il nome di suo padre Vittorio dal teatro comunale che sabato ha ospitato il raduno di estrema destra.

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Non si placano le polemiche  sul Remigration Summit: dopo le manifestazioni contro il raduno di estrema destra che si è tenuto sabato scorso a Gallarate, ora interviene anche Alessandro Gassmann, figlio di Vittorio, a cui è intitolato il teatro che ha ospitato il meeting. “Togliete il nome di mio padre del Teatro Condominio” ha detto Alessandro Gassman, nel suo messaggio al sindaco di Gallarate (Varese) Andrea Cassani (Lega). “Se nelle sue intenzioni c’è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, – sono le parole di Alessandro Gassmann – le chiedo di togliere il nome di mio padre dal suddetto teatro”, perché “mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Grazie”.
Alla richiesta di Gassmann, il sindaco leghista ha replicato scrivendo che Vittorio Gassman, “uomo di cultura eclettico, non ebbe mai paura di esternare la propria appartenenza politica” e “come tutte le persone di valore, che hanno fatto la storia del nostro Paese, probabilmente non avrebbe combattuto con la censura aprioristica le idee altrui ma con la forza di idee più convincenti”.  “Il fatto che una associazione culturale di ragazzi di destra abbia organizzato un summit, pagando la sala, non mi sembra un affronto alla figura del grande Vittorio Gassman” ha aggiunto il sindaco, rivolgendosi direttamente ad Alessandro Gassmann.

 

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