Ramelli, Sala: intitolare via a giovani milanesi vittime del terrorismo

Secondo il sindaco potrebbe essere "un atto di pacificazione". "Sarebbe bello che il Consiglio comunale all'unanimità decidesse di andare su questa via, io l'appoggerei", ha detto.

0
812

“Io credo che sarebbe una buona cosa intitolare una piazza o una via ai giovani milanesi vittime di quel terrorismo efferato di quegli anni, in generale, ma so che sarà una cosa che probabilmente non metterà d’accordo”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala commentando la mozione di FdI in Consiglio comunale per l’intitolazione di una via o una piazza della città a Sergio Ramelli. A margine della commemorazione nei giardini di via Pinturicchio, Sala ha affermato: “Ci sono stati tanti giovani, tra l’altro della mia età, della mia generazione, vittime di un terrorismo efferato da una parte e dall’altra e quasi sempre senza alcuna colpa. Erano tutti incolpevoli. Capisco che questi temi diventino poi posizionamenti di partiti e magari non verrà accettata la mia proposta, ma non sarebbe male ricordare collettivamente una gioventù che ha pagato un prezzo fortissimo in anni terribili per la nostra città e per il nostro Paese”. Secondo Sala potrebbe essere “un atto di pacificazione”. “Sarebbe bello che il Consiglio comunale all’unanimità decidesse di andare su questa via, io l’appoggerei”, ha detto. Il sindaco, commentando la richiesta di intitolazione di una via a Ramelli, aveva anche premesso: “Ora si usa molto l’idea di intitolare vie e piazze, ma non è che a Milano ci siano molte nuove vie e c’è un’attesa anche lunga” e poi “non cadiamo nel rischio di strumentalizzazione. Il Comune di Milano è stato governato per 15 anni dal centrodestra e nessuno ha mai pensato a un’intitolazione quindi non è che siamo noi oggi i cattivi”. A margine della commemorazione, sulla proposta del sindaco, si è espresso anche il Presidente del Senato, Ignazio La Russa: “Non sono contrario, anzi sono estremamente favorevole. Poi le storie singole sono diverse, ma se una piazza vuole accomunare dei giovani che hanno perso la vita in un momento tragico della nostra storia sono favorevole”.

Articolo precedenteMattarella “Equità nei salari per i migranti, contrastare caporalato”
Articolo successivoMeloni incontra Erdogan “Confermata solidità rapporti Italia-Turchia”
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.