Mentre la questione climatica torna prepotentemente in primo piano (dallo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia all’uscita degli USA dalla Convenzione di Parigi sul clima),è uscito “Gelo Profondo”,(Ed. Minerva) il secondo thriller di Andrea Segrè, economista e divulgatore scientifico. Sullo sfondo una nuova glaciazione sul pianeta, un intreccio mozzafiato e distopico, sospeso fra immaginario e plausibile. Un thriller che ci fa viaggiare nel mondo e che ha come epicentro Trieste, città della scienza e della ricerca. Trieste con le sue istituzioni internazionali. Trieste città fra l’Italia e l’est-Europa, fra il Carso e il Porto Vecchio.
Dopo la farina al glucone che scatena la bulimia, motore del libro d’esordio “Globesity”, il ricercatore universitario Giorgio Pani, protagonista anche del sequel, si imbatte in una innovativa tecnologia basata sul “sequestro” massiccio di anidride carbonica: un’invenzione salvifica in rapporto agli effetti drammatici del riscaldamento globale, capace di riportare la temperatura a livelli normali. Ma la cattura massiccia di C02 può funzionare anche al contrario: emettendo nell’atmosfera ingenti quantità di anidride carbonica, un refrigerante naturale, e innescando così il raffreddamento globale e l’ibernazione della terra.
Ascolta l’intervista ad Andrea Segrè