Stop al pagamento delle rette delle Rsa per malati di Alzheimer, la Cassazione accoglie il ricorso di un milanese

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato da un cittadino milanese "ribaltando la decisione della Corte d'Appello di Milano che aveva confermato la partecipazione economica del paziente alle spese di ricovero presso una Rsa" spiega l'avvocato dell'uomo. Una sentenza, sottolinea il legale, di fondamentale importanza.

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La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato da un cittadino milanese, “ribaltando la decisione della Corte d’Appello di Milano che aveva confermato la partecipazione economica del paziente alle spese di ricovero presso una Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa)”. Lo comunica il suo legale, l’avvocato Giovanni Franchi, affermando che “la nuova sentenza riveste una importanza fondamentale: sono oltre 1 milione, infatti, i malati di Alzheimer in Italia e oltre 3 milioni le persone quotidianamente coinvolte nella loro
assistenza”.  “Dopo oltre 6 anni – aggiunge l’avvocato -si riapre la battaglia legale
portata avanti con determinazione da Marco Gaito che dal 2016 chiedeva che il Servizio Sanitario Nazionale si facesse carico delle rette di ricovero presso la struttura “Casa per coniugi” dell’anziana madre affetta da Alzheimer e nel frattempo
mancata”
La vicenda legale – aggiunge Franchi – “era cominciata nel gennaio del 2018 quando Gaito si era opposto a un decreto ingiuntivo che gli intimava il pagamento di 22.031,04 uero più
interessi di mora a di favore di PRO.GES.Soc.Coop Sociale, per le rette di ricovero della madre presso la struttura Casa per coniugi”. Sia il Tribunale di Milano che la Corte d’Appello
avevano respinto l’opposizione di Gaito “ponendo a carico del signor Gaito il 50% dei costi delle rette e le spese processuali delle varie parti chiamate in causa. Gaito, assistito da Franchi, ha presentato ricorso in Cassazione che ora gli ha dato ragione”.

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