Circa 200 persone hanno partecipato questa mattina al presidio anti sfratto al centro sociale Leoncavallo di Milano. Gli antagonisti all’arrivo dell’ufficiale giudiziario sono entrati nello stabile, impedendo lo sfratto che è stato quindi nuovamente rinviato al 19 marzo. “Non c’è un tavolo allo stato dell’arte del Comune di Milano e questo presidio serve anche per richiederlo. Sembra surreale che in una città che ha visto velocemente crescere grattacieli nei cortili stiamo ancora discutendo del Leoncavallo, dei centri sociali e degli spazi pubblici milanesi” ha detto Daniele Farina dello Spazio Pubblico Autogestito e storico portavoce del centro sociale Leoncavallo. “Questo è un luogo che per 30 anni ha conservato una caratteristica ormai rara a Milano: l’uso pubblico, l’uso collettivo, un valore non privato”. “Pare, anche dall’inchiesta di magistratura, che in realtà la proprietà privata, l’edificazione, le grandi immobiliari si siano mangiate Milano – ha proseguito – dentro questo c’è una responsabilità della politica. Una soluzione poteva essere serenamente trovata, poco o nulla è stato fatto e la situazione attuale è questa”.