Tentò di uccidere un poliziotto, condannato a 12 anni

Hassine Hamis, il 37enne marocchino irregolare che l'8 maggio scorso alla stazione di Lambrate, a Milano, tentò di uccidere a coltellate il viceispettore della Polizia Christian Di Martino, è stato condannato a 12 anni e 2 mesi di reclusione.

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12 anni e 2 mesi di reclusione per Hassine Hamis, il 37enne marocchino irregolare che la sera dell’8 maggio dello scorso anno alla stazione di Lambrate, a Milano, tentò di uccidere a coltellate il viceispettore della Polizia Christian Di Martino. Il poliziotto  riuscì a salvarsi grazie all’intervento dei colleghi e a delicate operazioni chirurgiche all’ospedale Niguarda. Lo ha deciso la gup Silvia Perrucci nel processo con rito abbreviato. La pm Maura Ripamonti aveva chiesto per l’imputato 13 anni e 4 mesi.  La gup aveva già respinto una richiesta della difesa di perizia psichiatrica ritenendo Hamis non afflitto da patologie psichiatriche, mentre il poliziotto, assistito dall’avvocato Massimo Del Confetto, si è costituito parte civile nel processo. Il 37enne era accusato di tentato omicidio, resistenza, lesioni nei confronti di altri due agenti, porto del coltello (lungo 30 centimetri con lama di 20) e false attestazioni sull’identità, perché in occasione dei vari controlli delle forze dell’ordine negli anni si era presentato con 22 alias diversi. Poi, gli sono state contestate anche le lesioni ai danni di una donna che quella sera venne colpita alla testa da “sassi” presi “dalla massicciata ferroviaria” e che il 37enne lanciò dall’alto su una via adiacente alla stazione. E pure quella di “attentato alla sicurezza dei trasporti”, perché scagliò quelle pietre anche contro “treni in movimento”. Infine, era imputato pure per danneggiamento di un treno regionale.

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