Grande Brera, un ottagono di color ottanio è il cuore dell’identità visiva

Un ottagono di colore ottanio. È il cuore dell’identità visiva del progetto della Grande Brera, una nuova immagine coordinata con logo che comprende anche Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e Biblioteca Nazionale Braidense.

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Nel video, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e il direttore generale della Pinacoteca di Brera Angelo Crespi.

Un ottagono di colore ottanio. È il cuore dell’identità visiva del progetto della Grande Brera, una nuova immagine coordinata con logo che comprende anche Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e Biblioteca Nazionale Braidense. Realizzata dal Gruppo Qubit con Carmi e Ubertis, la nuova identità visiva, che sarà in uso tra qualche settimana, rafforza il rapporto tra tutti gli istituti del complesso di Brera ed è costruita attorno a un simbolo centrale: l’ottagono, una figura geometrica ricorrente che accoglie i visitatori all’ingresso nel Cortile d’onore della Pinacoteca di Brera e che ritroviamo in altri spazi del complesso architettonico, come il cortile di Palazzo Citterio. “Il progetto della Grande Brera — spiega Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense — nasce dal desiderio di connettere, dal punto di vista visivo e del brand, Pinacoteca di Brera, Biblioteca Nazionale Braidense, Palazzo Citterio, con le altre istituzioni culturali prestigiose come l’Accademia di Brera, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, l’Archivio Ricordi, la Società Storica Lombarda, che abitano e condividono con noi l’edificio monumentale di Brera. L’idea è che Grande Brera potrà essere una sorta di mother brand, non solo per le istituzioni che ho l’onore di dirigere, ma anche per gli altri residenti. La mia ispirazione è che si possa comunicare sempre Grande Brera / Milano insieme al proprio logo, così che si possa dare ancora più forza a un luogo che è già percepito dal visitatore come un complesso unitario”. L’ottagono rappresenta dunque non solo il cuore fisico della Pinacoteca, ma anche il cuore artistico di Milano, un cuore che oggi diventa più grande. I due corridoi che partono dal cortile centrale e si estendono oltre i confini fisici del complesso, sono rappresentati nel logo diventando gli assi che delimitano il nuovo brand ma che al contempo lo proiettano verso l’esterno. Un’idea di crescita e apertura verso il futuro che rappresenta la volontà di Brera di abbracciare nuove prospettive e orizzonti culturali. Forti dell’esperienza maturata con altre prestigiose realtà culturali come la Galleria degli Uffizi di Firenze (logo premiato con il Compasso d’Oro nel 2020) e il Parco Archeologico di Ercolano, Qubit e Carmi e Ubertis, hanno intrapreso con Brera un percorso virtuoso in cui sono state applicate sia l’analisi degli scenari sociali e culturali con GPF, sia il sistema proprietario di Brand Workshop. Questo approccio integrato ha permesso di esplorare tutte le complessità dal punto della comunicazione e della rappresentazione, dando vita a una nuova identità visiva della Grande Brera che racconta la centralità e il desiderio di internazionalizzazione di questa istituzione. “Abbiamo lavorato a questo progetto con entusiasmo e passione – dichiara Luca Morvilli, presidente del Gruppo Qubit – Grazie alla visione del direttore, Angelo Crespi, e del responsabile delle strategie di comunicazione, Diego Bernardi, abbiamo condensato nel logo ‘Grande Brera’ i valori di autorevolezza, prestigio, internazionalità, che ci erano stati chiesti. Siamo certi che, grazie alla collaborazione tra Qubit e Grande Brera, in futuro renderemo il brand di questo polo culturale ancora più forte e riconoscibile”. Il percorso intrapreso con il Gruppo Qubit e Carmi e Ubertis non si limita alla creazione di un’identità visiva, ma rappresenta un vero e proprio viaggio nell’idea contemporanea di cultura: oggi Grande Brera non è solo un polo museale, ma un luogo vivo di riflessione, incontro e crescita, in cui arte, scienza e cultura si intrecciano e si espandono in un dialogo continuo con il mondo. Con l’obbiettivo di proporre al pubblico una visita più intuitiva del complesso di Brera e di Palazzo Citterio, il sistema di wayfinding è stato affidato a Luciano Galimberti & Partners, i quali si sono ispirati al più nobile design italiano, in cui semplicità, efficacia, rigore del tratto sono al servizio innanzitutto del visitatore.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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