La battaglia di Milano sull’edilizia è una battaglia tutta politica

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Di Fabio Massa
Ma solo io trovo lunare che il settore dell’edilizia a Milano sia completamente bloccato? Passo indietro. C’è un comparto, quello dell’edilizia, che può piacere oppure no ma dà lavoro a decine di migliaia di persone, che muove miliardi di euro a livello di impatto economico sulla città. Le case sono troppo care? Ovviamente sì. E questo genera rabbia contro i costruttori. Ma – riflettiamoci un attimo – non è smettendo di costruire e ristrutturare che si abbasseranno i prezzi. Al massimo sarà il contrario: aumenteranno, perché la domanda resta forte e l’offerta è sempre scarsissima. Ora, perché è tutto bloccato?  Perché c’è un’inchiesta della Procura di Milano che di fatto dice: cari funzionari del Comune, avete applicato le regole sbagliate, e dunque blocchiamo tutti i progetti, e chissenefrega se a questo punto gli sviluppatori non sanno più che cosa fare e dovranno mettere in stop i cantieri. Ma i funzionari hanno applicato regole decise dalla politica, ben chiare. Non se le sono inventate. La Procura dice no, quelle regole sono sbagliate, elogiata da cori di voci di sinistra, che hanno presentato esposti, che hanno lanciato un attacco politico che nessuno vuole vedere, né di cui si vuole discutere, contro il loro sindaco di sinistra, Beppe Sala. Questo è il fatto, e su questo i partiti di maggioranza dovrebbero iniziare a dire cose chiare. Ma lasciamo stare la politica, e torniamo al fatto. Il fatto è che i funzionari vengono indagati per aver applicato delle regole scritte dalla politica, che tuttavia non viene affatto indagata. Il sindaco, gli assessori che si sono succeduti, sono stati raggiunti da avvisi di garanzia? No. Si indaga il povero cristo che ha passato la pratica e non chi ha scritto (o detto di applicare) quelle regole. Perché? Boh. In tutto questo la politica dovrebbe provare a correre ai ripari. Viene cambiato il Pgt, a Roma si discute di un decreto salva-Milano che dovrebbe mettere le cose a posto. Quindi, riepilogando la cronologia: la Procura di Milano, su spinta anche di una mole di esposti di una certa parte politica, indaga i funzionari perché hanno applicato delle regole ritenute sbagliate, e la politica invece di aprire un conflitto chiaro, un dibattito aperto, alla luce del sole, con la Procura per ristabilire i limiti di ciascun potere che cosa fa? Si propone di cambiare le regole. Ma – e questa è la conclusione più sconfortante – è talmente pasticciona che dopo oltre un anno che si è in queste condizioni non riesce a partorire nulla, perché per alcuni di destra è una goduria vedere soffrire il sindaco di sinistra, e per moltissimi della sinistra radicale il vero nemico è Sala e non la destra. Che roba edificante, è il caso di dirlo. Poi ci sono decine di migliaia di lavoratori che grazie all’edilizia campano, e altre migliaia di persone che vorrebbero acquistare case a prezzo umano e non sottoscala a 3mila euro a metro quadrato. Ma di quelli, chissenefrega, perché è in corso la battaglia di Milano e qualche vittima nel popolino ci sarà sempre.

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