Un cortocircuito la possibile causa del rogo nella casa di riposo

Questa è l'ipotesi più concreta e che dovrà esser confermata dalle analisi dei vigili del fuoco anche per accertare da quale apparecchio siano partite le fiamme.

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Foto IPA

Sarebbe un cortocircuito di un apparecchio elettrico presente nella camera 605 la causa dell’incendio scoppiato questa notte nella RsaCasa per coniugi di Milano“. Incendio, ricordiamo, che ha portato alla morte di 6 ospiti e di 81 ricoverati. L’incendio per prima cosa avrebbe danneggiato il letto di una delle degenti della Rsa per poi sviluppare delle fiamme che hanno in tempi molto brevi bruciato tutto ciò che stava intorno, comprese le sacche di ossigeno, gli armadietti e le carrozzine. Questa è l’ipotesi più concreta e che dovrà esser confermata dalle analisi dei vigili del fuoco anche per accertare da quale apparecchio siano partite le fiamme. Il letto della stanza 605 rimane, a prima vista, quello che risulta più danneggiato e quindi ci potrebbe essere un suo componente all’origine delle fiamme. Nella camera però erano presenti altre apparecchiature elettroniche da cui potrebbero essere scaturito l’incendio che ha interessato la stanza. “Ho personalmente potuto vedere i due pazienti ricoverati in terapia intensiva. Ce n’è uno di 62 anni che al momento è il più grave e il più a rischio“. Così l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, dopo una visita all’ospedale Policlinico di Milano, dove sono ricoverati in terapia intensiva i due intossicati più gravi. Poi – ha spiegato Bertolaso – c’è una donna anziana di 87 anni con l’Alzheimer che è ovviamente ancora disorientata e presenta problemi di respirazione. Questi sono i due casi più seri al momento, ma in questo ospedale sono ricoverate altre due persone”. In condizioni meno serie, queste ultime sono state sottoposte ad alcuni controlli dopo l’accesso in pronto soccorso.

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