Aggredita a manganellate, pronta la denuncia ai vigili

Bruna, la donna transessuale colpita da alcuni agenti della Polizia Locale di Milano, denuncia gli agenti. La sua legale: “Hanno voluto darle una lezione senza che lei in alcun modo avesse fatto nulla".

36

Ha incontrato il suo legale la transessuale di 42 anni, che è stata colpita con calci e manganellate a Milano da agenti della Polizia locale, ed è pronta a presentare denuncia contro i vigili. Denuncia che sarà depositata in Procura nelle prossime ore. “Ha una brutta ferita alla testa col sangue raggrumato, compatibile con una manganellata, è sconvolta, triste, depressa, piange e non riesce proprio a rivedere il video che ha ripreso quella scena”, ha spiegato l’avvocatessa Debora Piazza, che l’ha accompagnata anche al Svs della clinica Mangiagalli per avere il referto sulle lesioni subite, che sarà “fondamentale” per la denuncia. “E’ terrorizzata, ha paura che qualcuno possa farle ancora del male”, ha aggiunto il legale, che ha spiegato anche che la 42enne le ha raccontato di essere stata “aggredita e pestata dai vigili” quel mattino, senza che lei avesse fatto “nulla per meritare quella violenza”. Con la denuncia che, come ha chiarito l’avvocatessa Piazza, sarà “depositata in Procura il prima possibile”, dopo il referto medico, potrà proseguire senza problemi di improcedibilità l’inchiesta aperta dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Giancarla Serafini per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione, nella quale nei prossimi giorni dovrebbero essere iscritti i nomi di almeno tre dei quattro agenti della Locale. L’avvocatessa ha chiarito che la donna, nel colloquio del pomeriggio nello studio legale, ha fornito “tutte le informazioni utili”. In sostanza, ha reso la versione che aveva già dato ai media ieri: al parco Trotter quel mattino lei stava solo “urlando”, niente di più “di qualche schiamazzo”, mentre gli agenti, dopo averla caricata in auto, si sono fermati in via Custodi e hanno voluto “darle una lezione”, senza che lei “in alcun modo avesse fatto nulla”. L’avvocatessa ha aggiunto: “Non l’hanno neanche soccorsa dopo averla pestata, anzi l’hanno tenuta al comando per ore”. Debora Piazza è l’avvocato che nel processo a Pavia assiste i familiari di Youns El Bossettaoui, che fu ucciso nel 2021 in piazza a Voghera dall’allora assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici, imputato per eccesso colposo di legittima difesa.

Print Friendly, PDF & Email