Di Fabio Massa

L’Italia, il posto più incredibile in assoluto. Negli uffici si sprecano certificazioni energetiche, se metti una prolunga non a norma ti arrestano e se per caso vedono che tu, imprenditore, non hai fatto una firma sotto il centesimo documento al giorno nel quale attesti di non fare parte della criminalità organizzata (non bisogna ridere, eh, è davvero così), rischi di essere escluso da opportunità di fatturato aziendali e magari pure indagato. L’Italia è un posto magnifico nel quale pagare le tasse è talmente difficile che hai bisogno di consulenti su consulenti per capire come pagarle anche quando vuoi disperatamente pagarle il più in fretta possibile per tornare a fare quel che dovresti fare, ovvero lavorare per la tua azienda e per i tuoi dipendenti. L’Italia è il posto dove cacci fuori fidejussioni per tutto, anche solo per affittare il locale della festa di compleanno del figlio, perché nessuno si fida.
Ma l’Italia è anche quel posto incredibile dove un abusivo – è la notizia del Corriere di oggi – occupa per 30 anni una casa popolare vista Duomo e alla fine deve pagare 22mila euro, cioè quanto paga un povero cristo normale per una casetta in periferia in un anno. Perché l’Italia è così, e alla fine – “modalità ironia on” – è giusto: l’abusivo è in effetti un sovversivo, un ribelle, un anarchico, un sovvertitore della burocrazia, insomma un eroe. Ha deciso di fare la cosa più semplice del mondo. Vivere bene per 30 anni, farsi la sua passeggiata in centro tutti i giorni senza pagare nulla, e poi si fottano tutti, succeda quel che deve succedere. Tanto che cosa potrà mai capitare? E infatti, è proprio così, aveva ragione lui. E’ successo quello che doveva: il sistema si è piegato al suo volere, come le macchine di Matrix con Neo. Bellissima l’Italia, se non facesse tanto incazzare perché premia i furbetti come questo signore e tutti noi là a firmare carte su carte su carte per capire come pagare tasse su tasse su tasse.

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