Ragazza suicida, l’Unione Studenti: “Troppo stress, serve aiuto”

"C'è una sofferenza, un'ansia diffusa che viene costantemente ignorata". Lo dice Camilla Piredda, coordinatrice dell'Unione degli Universitari, dopo il suicidio della studentessa dello Iulm di Milano.

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“Negli ultimi anni abbiamo visto il progressivo deterioramento della salute mentale, anche a causa di una costante pressione sociale che impone un modello sempre più performativo. Denunciamo come il sistema universitario non solo sia incapace di ascoltare e supportare coloro che manifestano difficoltà durante il proprio proprio percorso di studi, ma anzi li sottoponga a uno stress continuo, a delle aspettative sempre maggiori. Sul fronte del supporto psicologico, poi, vi sono soltanto servizi di counseling che, da soli, non possono affrontare appieno le esigenze e i bisogni psicologici della popolazione giovanile”. A dirlo è Camilla Piredda, coordinatrice dell’Unione degli Universitari, dopo il suicidio della studentessa dello Iulm di Milano. “Chiediamo che questi tragici episodi non cadano nel vuoto. Da troppo tempo le nostre richieste vengono ignorate dalla politica, che preferisce parlare di un senso distorto del merito anziché di inclusione, ascolto e supporto psicologico. C’è una sofferenza, un’ansia diffusa che viene costantemente ignorata: quando le istituzioni si renderanno conto che è arrivato il momento di cambiare narrazione, intervenendo con risorse e strumenti adeguati di supporto agli studenti?”, conclude l’Uds.

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