I ciclisti milanesi protestano: “Basta morti in strada”

Al grido di "basta morti in strada", diversi ciclisti milanesi si danno appuntamento sabato 4 febbraio alle 15 nel luogo dell'incidente in cui mercoledì ha perso la vita una donna di 38 in bici, uccisa da un camion. L'appuntamento è in Piazzale Loreto angolo Viale Brianza.

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“Ghost Bike, Annamaria” di Cristina Donati Meyer (Foto Fotogramma)

“La strada è di tutti a partire dal più fragile: questo è il mondo che sogniamo ma questa non è la città che abbiamo oggi. Da ultimo ce lo ricorda la morte di una donna di 38 anni, investita e uccisa da un camionista l’1 febbraio in piazzale Loreto, a Milano. Per questo scendiamo subito in strada in ricordo di tutte le vittime della strada morte a piedi, in bici, in auto. Lo facciamo per chiedere a gran voce al Comune di Milano strade più sicure: città a 30 km/h, limitazioni e requisiti di sicurezza per i mezzi pesanti e strade scolastiche davanti a ogni scuola, per iniziare”. Si mobilitano ciclisti e associazioni di Milano che promuovono per sabato prossimo, alle ore 15, una manifestazione nel luogo dell’incidente in cui ieri ha perso la vita una donna di 38 anni in bici, investita da un camion.

L’incidente mortale in viale Brianza

Al grido di “basta morti in strada”, diversi ciclisti milanesi si danno appuntamento sabato 4 febbraio alle 15 nel luogo dell’incidente in cui ieri ha perso la vita una donna di 38 in bici, uccisa da un camion. La manifestazione si terrà in Piazzale Loreto angolo Viale Brianza.

“Ghost Bike, Annamaria” di Cristina Donati Meyer (foto Fotogramma)

Intanto “l’artivista” Cristina Donati Meyer, ha realizzato e installato un’opera tridimensionale: la “Ghost Bike, Annamaria”, una bicicletta bianca. Fantasma perché sembra che in pochi vedano le bici. La Ghost bike ha anche grandi ali d’angelo, in memoria di chi non c’è più e ha perso la vita sulla strada. L’opera è stata installata con catene e lucchetti al Pont de Fer sul Naviglio Grande a Milano. L’artista attivista ha realizzato l’opera con una bicicletta incidentata che è costata la vita ad una donna. La famiglia ha contattato Cristina Donati Meyer, donando ciò che restava della bici e chiedendo una installazione-memoria per sensibilizzare opinione pubblica, automobilisti e, soprattutto, pubbliche amministrazioni.

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