Che cosa lega maschilismo e femminismo, fascismo e antifascismo? Una cosa sola, ovviamente. Che sono concetti triti e ritriti, usurati. E chi li ha usurati? La politica, che li ha utilizzati fino a renderle parole senza senso. Eppure un senso ce l’hanno eccome. Susanna Camusso, che è stata leader donna della Cgil, in un evento ha parlato di come lei fosse stata scelta sull’onda del femminismo militante, e che in effetti il sindacato che guidava è ancora a trazione maschile. E ha criticato Giorgia Meloni, che pure ha sfondato il tetto di cristallo, ma che tiene incollate al pavimento le altre donne.

L’effetto kapò

Assistiamo quindi – secondo Camusso – a un effetto kapò, per dirla brutale, dove la donna che sopravvive tormenta le altre. Al netto del fatto che la definizione pare davvero sopra le righe: in che modo Giorgia Meloni terrebbe le altre donne inchiodate al pavimento? Perché mai sarebbe l’aguzzina delle altre donne? Il problema è però più generale. Ed è legato alle coppie di concetti che esprimevo sopra.

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Susanna Camusso e la kapò delle donne

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