Raffaella Carrà diventa un’opera lirica

'Raffa in the Sky', un nuovo melodramma che debutterà a settembre al teatro Donizetti di Bergamo, nell'anno di Bergamo Brescia capitale della cultura.

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Si intitola “Raffa in the Sky” la nuova opera commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per il 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, al compositore Lamberto Curtoni, su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli, da un’idea di Francesco Micheli, che firmerà la regia dello spettacolo in scena al Teatro Donizetti di Bergamo il prossimo settembre. “Raffa in the Sky” è un’opera, una vera opera lirica, che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, prima grande protagonista della televisione italiana ma anche personaggio internazionale. Non sarà una biografia in musica, ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, l’evoluzione della società italiana dell’ultimo mezzo secolo. Attraverso la straordinaria esperienza della Carrà, l’opera si propone di riflettere anche sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media. Tutto senza dimenticare la musica della Carrà. “L’occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura – afferma Giorgio Berta presidente della Fondazione Teatro Donizetti – ci ha convinto a realizzare un grande progetto contemporaneo, al di fuori dalle nostre stagioni consuete e dal festival dedicato al compositore cittadino, che possa però avvicinarci ai programmi dei teatri internazionali che annualmente inseriscono prime assolute nei propri cartelloni proprio per creare nuovi legami con il pubblico”. “Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata – dichiara il coreografo e regista televisivo Sergio Japino, per anni al fianco della Carrà e coinvolto dagli autori nella creazione di quest’opera – nel sapere che ciò che ha fatto nella sua vita ha trovato ascolto e casa anche in un mondo apparentemente lontano dal suo come quello dell’opera lirica. Un mondo che amava, come dimostra Il Gran Concerto di cui fu autrice su Rai 3, dove l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentò brani di musica classica e operistica a una platea enorme di bambini. In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto. (italpress)

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