Accoltellata a Roma, il pm: “Il giovane fermato è pericoloso e potrebbe colpire ancora”

E' quanto ha sostenuto il pm milanese Enrico Pavone nella richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere per il giovane bloccato ieri alla Stazione Centrale di Milano. Al momento per gli inquirenti il suo è stato un atto privo di motivazione.

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E’ “socialmente pericoloso” e potrebbe colpire ancora Aleksander Mateusz Chomiak, il 24enne senzatetto di origini polacche fermato ieri, a Milano, con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato una turista israeliana alla stazione di Roma il 31 dicembre. E’ quanto ha sostenuto il pm milanese Enrico Pavone nella richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere per il giovane, inviata al gip Natalia Imarisio. Il clochard verrà interrogato dal giudice nel pomeriggio.  Il giovane, riconosciuto e bloccato alla stazione Centrale di Milano da una coppia di carabinieri  non in servizio,   è una sorta di ‘fantasma’ che si aggirava da almeno 8 mesi per l’Italia ed è ipotizzabile che possa avere problemi psichici. Al momento per gli inquirenti il suo è stato un atto privo di motivazione. Non ci sono tatuaggi o altri elementi che facciano pensare ad alcuna militanza o vicinanza a movimenti neonazisti del giovane.  E’ quanto risulta dalle indagini finora svolte e che hanno già escluso un gesto di matrice terroristica. Il giovane, dopo che è stato bloccato, è rimasto sempre in silenzio e non ha avuto in pratica alcuna reazione.   Si ipotizza che possa aver scelto a caso la vittima, anche perché niente al momento fa supporre che l’avesse già incontrata in stazione o che la conoscesse in qualche modo. La ragazza è stabile ma in attenta osservazione. La prognosi resta riservata ma è fuori pericolo di vita. La giovane si trova ancora ricoverata al Policlinico Umberto I di Roma, nel reparto di chirurgia d’urgenza.

Aggiornamento.

Il Gip di Milano Natalia Imarisio ha convalidato il fermo e disposto la misura del carcere per per il 24enne polacco. Nell’ordinanza il Gip ha ravvisato una inclinazione “alla violenza” e una “inquietante spregiudicatezza, non solo nella scelta della vittima – una giovane donna sola – ma anche nella commissione del fatto in un luogo pubblico e certamente presidiato da sistemi di videosorveglianza, oltre che da controlli diretti delle forze dell’ordine”.

 

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