Legambiente, nel bresciano record di cementificazione

Nella Giornata mondiale del Suolo - istituita dalla FAO - Legambiente Lombardia rilancia l’allarme per la crescita sregolata del suolo consumato a uso immobiliare logistico, associato alle grandi infrastrutture di trasporto, come la BreBeMi, che intersecano la pianura a est e a sud di Milano.

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Nella Giornata mondiale del Suolo – istituita dalla FAO per focalizzare l’attenzione sull’importanza della salute del suolo – Legambiente Lombardia rilancia l’allarme per la crescita sregolata del suolo consumato a uso immobiliare logistico, associato alle grandi infrastrutture di trasporto, come la BreBeMi, che intersecano la pianura a est e a sud del capoluogo regionale. Sono infatti queste le province della pianura in cui, secondo i dati di ISPRA (Istituto Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), si misura la più allarmante crescita di consumo di suolo, con la provincia di Brescia che consolida la propria posizione al vertice della classifica del cemento: quasi 900 ettari di suolo consumato negli ultimi 5 anni. È come se, nello stesso periodo di tempo, per ogni abitante della provincia si fosse costruita una formazione di cemento armato di 7,2 mq, più del doppio della media regionale ferma a 3,5 mq/abitante. Altro elemento allarmante è il ritmo accelerato con cui procede il consumo di suolo: sempre nel bresciano, nell’ultimo anno sono scomparsi 307 ettari di suolo, ed anche se il dato va letto alla luce dell’inasprimento del fenomeno dopo il blocco legato alla pandemia del 2020, è un valore che eccede i livelli degli anni della ‘bolla’ speculativa del cemento registrata a inizio secolo.
“Chiediamo a Regione Lombardia di dare un seguito agli impegni votati due anni fa in Consiglio Regionale, intervenendo sul fenomeno immobiliare logistico, per evitare che continui ad alimentare urbanizzazioni espansive – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – dopo gli impegni solenni sulla necessità di impedire che i capannoni consumino nuovo suolo anziché riutilizzare le aree dismesse, nulla è stato fatto. E allo stesso tempo la regione continua a spingere infrastrutture stradali, come la Cremona-Mantova o la Vigevano-Malpensa, il cui vero obiettivo resta, all’opposto, quello di attrarre gli investimenti immobiliari dei grandi operatori logistici e commerciali”.

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