L’Università IULM ha conferito oggi, mercoledì 16 novembre, il primo Master ad honorem in Editoria e produzione musicale a Manuel Agnelli, cantautore, polistrumentista, produttore discografico, fondatore e frontman degli Afterhours nel 1986.

Il Rettore dell’Ateneoprofessor Gianni Canova, ha letto la motivazione del conferimento del Master honoris causa “Per il ruolo poliedrico e fondamentale che ricopre nel panorama musicale e culturale italiano, per la cifra rivoluzionaria della sua musica e per lo spessore e la profondità dei suoi testi” e durante la proclamazione ha aggiunto che “Manuel Agnelli rappresenta una forma di cultura musicale – e non solo musicale – di cui questo Paese oggi ha bisogno primo perché non è di moda e non piace a tutti e secondo perché ha contribuito a quella straordinaria temperie culturale che si è verificata in Italia nella seconda metà degli anni Novanta. Anni in cui in Italia ancora esisteva quella che si può definire una cultura alternativa, che non aveva paura di essere disturbante, a volte anche scorticante”.

Visibilmente emozionato, il cantautore ha dichiarato di ricevere il Master ad honorem come un grande onore e ha ringraziato tutte le persone fondamentali che hanno lavorato con lui durante tutto il suo percorso.

Dalla Lectio di Manuel Agnelli: “Dagli anni Sessanta in avanti un certo concetto di musicista ha iniziato a prendere piede, dove l’unicità del carattere, la particolarità, la diversità soprattutto erano fondamentali: era importante essere diverso da tutti gli altri. Era importante essere unici e identificabili in quanto unici. Una cosa molto stimolante, ma socialmente anche difficile, perché quando sei diverso da tutti poi integrarti non è così facile. Però è paradossale che in una società che oggi cerca di raggiungere una accettazione della diversità a tutti i livelli, in realtà a livello artistico – musicale soprattutto – ci sia una omologazione così diffusa. C’era un’industria che cercava la diversità, oggi c’è un’industria oliata sull’omologazione. C’è una destrutturazione culturale che negli ultimi trent’anni ha fatto sì che abbiamo perso completamente la possibilità analitica di decidere quello che è buono e quello che non è buono, indipendentemente dall’efficacia di quello che stiamo analizzando. Adesso i numeri hanno preso il posto delle nostre opinioni. I numeri sono l’unica cosa oggettiva che ci permette di decidere se qualcosa è buono o no”. Dopo la cerimonia, il rocker milanese, sul palco dell’Auditorium, ha suonato uno dei suoi ultimi successi, Milano con la peste, tratto dal suo recente album da solista, che parla di una relazione vissuta in una città resa surreale dal Covid e dal lockdown, e due successi storici degli Afterhours: Ballata per la mia piccola iena (2005) e Quello che non c’è (2002).

Fondatore degli Afterhours e icona del rock alternativo, Manuel Agnelli con il suo il suo gruppo ha rivoluzionato la scena musicale e disorientato il linguaggio rock italiano, contribuendo, negli anni Novanta, a fare dell’alternative rock un vero e proprio movimento non solo dal punto di vista musicale, ma anche culturale. Il musicista, nato a Milano nel 1966, ha da poco pubblicato il suo primo album da solita, Ama il prossimo tuo come te stesso, e lo scorso 4 novembre ha presentato il video del singolo Lo sposo sulla torta in cui, per la prima volta, è apparso accanto a Vaselyn Kandinsky, la voce femminile del brano, ovvero sua figlia Emma che usa questo pseudonimo con la sua band. Manuel Agnelli è anche impegnato nell’organizzazione di iniziative culturali (è tra i fondatori del nuovo spazio culturali GERMI – Luogo di contaminazione), nella produzione per altri artisti (Verdena, Cristina Donà) e nella composizione di musiche e di canzoni per il cinema. Nel 2022 ha vinto il David di Donatello per la miglior canzone originale per il film Diabolik dei Manetti Bros. con il singolo La profondità degli abissi. Negli ultimi anni si è misurato anche con il medium televisivo facendosi conoscere al grande pubblico come giudice di XFactor, il talent musicale durante il quale ha scoperto e portato alla ribalta i Måneskin, appena candidati ai Grammy 2023 nella categoria “Miglior nuovo artista”.

Durante la Laudatio, il professor Paolo Giovannettidocente di Letteratura italiana e contemporanea della IULM, ha proprio fatto riferimento ai Måneskin e a come Manuel Agnelliabbia riportato in voga tra i giovani in Italia il rock: “Nei miei corsi da diverso tempo facevo fatica a far comprendere agli studenti che cos’è il rock. I ventenni di oggi lo conoscono molto poco, il rock, non ne colgono la natura di ‘genere’, di genere musicale. Ne sanno tanto poco che tendono a concepirlo come qualcosa di lontano, di fatto coincidente con il rock and roll.  Invece, da quando il gruppo dei Måneskin ha assunto l’importanza che ha ora, è diventato molto più facile spiegare che cos’è il rock. ‘Ascoltate i Måneskin – posso dire ai miei allievi – e capite che cos’è il rock?’ Come tutti sanno, è stato Manuel Agnelli, attraverso XFactor ad aver lanciato i Måneskin, e il rock è ritornato, un po’ miracolosamente in auge, ora e qui in Italia”.

Print Friendly, PDF & Email