“Tutto ciò che siamo stati”

Un viaggio nella lontana Napoli natìa diventa un’avvincente dolorosa immersione nei segreti misteriosi di una famiglia e di un intero quartiere. "Tutto ciò che siamo stati" di Olimpia De Girolamo, esordio narrativo dell’autrice napoletana e svizzera d’adozione, è una riflessione profonda e sottile sull’infanzia, le relazioni, i legami sociali oppressivi e le possibilità di liberazione.

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Un viaggio nella lontana Napoli natìa diventa un’avvincente dolorosa immersione
nei segreti misteriosi di una famiglia e di un intero quartiere. “Tutto ciò che siamo stati” di Olimpia De Girolamo, brillante esordio narrativo dell’autrice napoletana e svizzera d’adozione,in libreria per Gabriele Capelli Editore, è una riflessione profonda e sottile sull’infanzia, le relazioni, i legami sociali oppressivi e le possibilità di liberazione.
Anna, la protagonista del romanzo, torna a Napoli dopo vent’anni per aiutare la famiglia nella ricerca del padre scomparso. Per la quarantenne, che a suo tempo ha trovato serenità nella fuga all’estero, il ritorno a casa e all’immancabile rione, alla durezza della madre e ai non detti che coinvolgono vicini e concittadini, diventa il modo per rivivere e rielaborare violenti ricordi sopiti: conflitti interiori che solo dopo il sorprendente colpo di scena finale sapranno trasformarsi in vera e propria emancipazione e autonomia
dal passato.
Ascolta l’intervista all’autrice:

 

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