Letizia Moratti: “Dopo il voto voglio risposte, io pronta per la Lombardia”

In un'intervista al Corriere della Sera la vicepresidente lombarda non esclude una candidatura al di fuori del centrodestra.

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“Voglio evitare di creare confusione in questo momento a ridosso delle elezioni nazionali”. Letizia Moratti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui dà una sorta di ultimatum al centrodestra. «Sono a disposizione secondo principi di rispetto e lealtà sino a quando verrà fatta una scelta definitiva. Ritengo di poter offrire, anche con una mia importante rete civica già attiva, un valore aggiunto alla Lombardia, come ho dimostrato in un anno e nove mesi di lavoro», dice al Corriere a proposito della sua candidatura. Anche al di fuori del centrodestra? «Come ho detto confermo la mia disponibilità in un’ottica di lealtà fino a quando non mi sarà data una risposta definitiva» dice al Corriere della Sera. Quando? «Dopo che si sarà formato il nuovo governo. Chiaramente in tempo utile perrispetto degli elettori e per poter ascoltare i territori», aggiunge. Letizia Moratti respinge l’ipotesi di succedere a Roberto Speranza: «Il ministero della Salute è centrale nell’esecutivo per la necessità irrimandabile di investire sul sistema sanitario pubblico. Ritengo però di poter dare un contributo più completo nella mia Regione». E poi sempre al Corriere descrive il suo rapporto con Giorgia Meloni: «Di reciproca stima e cordialità. Giorgia Meloni è una persona molto seria, coerente e onesta. Si impegna, studia, si prepara cercando di ascoltare e comprendere le problematiche per poi riuscire a dare risposte concrete. Pur provenendo da estrazioni culturali diverse, la apprezzo per il pragmatismo: è una donna». Infine, il Corriere della Sera le chiede se è possibile che sia proprio lei la nuova premier nel caso Meloni abdicasse. «Spetterà al capo dello Stato assegnare l’incarico di formare il nuovo governo sulla base dell’esito elettorale e delle consultazioni. Massimo rispetto istituzionale per il presidente Mattarella, chiamato a un compito ponderoso.

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