Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri e al Capo Dipartimento della Protezione civile per chiedere lo stato di emergenza di rilievo nazionale per gli eventi accaduti in Lombardia, a partire dal 4 luglio 2022 e attualmente ancora in corso. “Sul territorio lombardo – si legge nella missiva – si sono verificati, durante il mese di luglio, eventi meteorologici avversi di significativa intensità, che hanno causato dissesti e danni intensi, in particolare nei territori delle province di Brescia, Pavia, Lodi e Cremona e, in misura minore, anche in altre aree provinciali”. “Per contenerne gli effetti – prosegue la lettera –  in collaborazione con gli Enti locali e le Prefetture sono state messe in atto misure rilevanti, sia in termini economici che di impegno del Volontariato di Protezione civile, con decine di organizzazioni coinvolte e centinaia di volontari attivati per garantire l’assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale, che ha invaso i centri urbani e gli edifici pubblici e privati, nonché per l’attivazione delle prime misure per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche”.

Il governatore cita poi nel dettaglio i territori più colpiti come quelli di Niardo, Braone e Ceto, nella Valcamonica, in provincia di Brescia, dove “nella notte tra il 27 e 28 luglio il maltempo ha provocato l’interruzione di importanti arterie di comunicazione, tra cui la Strada Statale 42, la linea ferroviaria Brescia-Edolo, la viabilità provinciale, nonché varie strade comunali. Durante l’evento circa 260 persone a Niardo e 25 a Braone sono state evacuate. Sono tutt’ora in corso le rilevazioni tecniche per le verifiche delle unità abitative coinvolte e, ad oggi a Niardo, risultano compromesse decine di abitazioni e oltre 80 persone sono tutt’ora evacuate”.

“In provincia di Pavia – scrive ancora il presidente – nelle giornate del 26 e 27 luglio, le colate di fango dei bacini dei Torrenti Scuropasso e Versa, hanno coinvolto la viabilità provinciale (tra cui la SP 201) e comunale, interessato abitazioni civili, con alcuni nuclei familiari sfollati, e attività produttive”.

Il rappresentante della Giunta lombarda infine fa riferimento anche a danni nel Lodigiano e nella provincia di Cremona, investita il 4 luglio da un violento nubifragio e da una tromba d’aria, “che hanno colpito il territorio causando danni significativi, con interruzione della viabilità ed allagamenti diffusi che hanno coinvolto edifici comunali, cimitero e ponti e immobili privati”.

“Regione Lombardia – commenta l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni – è immediatamente intervenuta con il sistema di Protezione civile per dare supporto alle popolazioni colpite. Le associazioni di volontariato di Protezione civile e i volontari attivati, coordinati dalla Provincia di Brescia, sono stati: 14 Odv e 73 volontari di Protezione civile (28/07); 25 Odv e 116 volontari di Protezione civile (29/07); 26 Odv e 141 Volontari di Protezione civile (30/07)”. Da parte dell’Utr di Brescia sono state attivate 4 azioni di pronto intervento – stimati in circa 800.000 euro – per il ripristino delle condizioni di sicurezza dei territori della Valcamonica. Un ulteriore pronto intervento da 200.000 euro è stato attivato nella giornata di sabato per attuare lo svuotamento delle briglie nel torrente Cobello, sempre in Valcamonica. “Una relazione tecnica dettagliata – conclude l’assessore – relativa agli eventi occorsi e alla prima quantificazione dei danni rilevati sarà inviata non appena terminata la fase di ricognizione, ancora in corso”.

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