Nuova tappa di Ghe Pensi Mi, domenica è toccato a Piazzale Cadorna

Domenica scorsa nuova data di Ghe Pensi Mi. I volontari di Wau Milano, dopo la visita alla Chiesa di San Maurizio,  sono intervenuti con azione di riqualificazione diffusa in Piazzale Cadorna.

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Domenica scorsa nuova data di Ghe Pensi Mi. I volontari di Wau Milano, dopo la visita alla Chiesa di San Maurizio,  sono intervenuti con azione di riqualificazione diffusa in Piazzale Cadorna.
I partecipanti hanno dato l’ultimo saluto a Claes Thure Oldenburg, artista e scultore svedese, considerato fra i maggiori esponenti della Pop art, mancato ieri all’età di 93 anni.
Ideatore, insieme con la moglie Coosje van Bruggen, della scultura “Ago, filo e nodo” che rappresenta un treno che entra in una galleria sotterranea, un evidente richiamo alle tre linee metropolitane presenti nei tre colori del filo (giallo, rosso, verde) ai tempi della realizzazione del progetto.
Gae Aulenti, alla conferenza d’inaugurazione dell’opera al Politecnico di Milano, affermò che la scultura rappresenta anche una parafrasi del biscione presente sullo stemma di Milano.
Per molti l’opera è anche un omaggio alla laboriosità milanese e, soprattutto, al mondo della moda che ha in Milano uno dei principali centri mondiali.
Questo simbolo della città, in parte icona di Milano, fino a domenica scorsa era stato vandalizzato con uno scarabocchio e un centinaio di adesivi. Durante il Ghe Pensi Mi di domenica scorsa la scultura è stata ripulita dai volontari, come omaggio a Milano e ultimo ringraziamento all’ideatore.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati