Suor Luisa uccisa ad Haiti, l’ultimo viaggio verso la sua Lomagna

Il feretro dovrebbe arrivare in Italia venerdì: suor Luisa sarà sepolta a Lomagna (Lc) suo paese d'origine. Intanto proseguono le indagini: la religiosa potrebbe essere stata uccisa non per rapina ma in un vero e proprio agguato. A chi dava fastidio?

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Tornerà presto nella sua Lomagna (Lecco) la salma suor Luisa Dell’Orto, uccisa ad Haiti la mattina del 25 giugno, due giorni prima che compisse 65 anni.  Il feretro dovrebbe arrivare in Italia venerdì.  Appena possibile, nel paese natale della suora verrà celebrato il funerale. Sarà la terza cerimonia, perchè ad Haiti ci sono già stati due riti funebri.
Intanto, si fa strada l’ipotesi che la religiosa sia stata uccisa non per rapina, come inizialmente comunicato, ma in un vero e proprio agguato. Sul caso sta indagando la polizia di Haiti ma anche la Procura di Roma. Suor Luisa è stata uccisa da un gruppo di uomini armati. E’ stata tamponata da un’auto con a bordo 3 banditi col volto coperto che le hanno sparato dal finestrino 4 colpi di pistola e poi sono scappati, lasciandola in fin di vita. Non le è stato rubato nulla. Lo racconta oggi la sorella in un’intervista al Corriere della Sera.

L’impegno di suor Luisa per i più poveri

Suor Luisa viveva ad Haiti da 20 anni, aveva sostenuto la popolazione nella ricostruzione del Paese dopo il terremoto del 2010. Avava aperto una scuola elementare con i fondi della Caritas e anche una cooperativa di ricamo per le giovani donne. Insegnava all’università. Si occupava dei bimbi delle famiglie più povere, spesso vittime di abusi. Per loro era come una mamma.
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha ricordato suor Luisa e quanti come lei “con semplicità, dedizione, silenziosamente offrono la vita per amore del Vangelo”. “Ci aiutano  a capire dove sta la Chiesa e ci ricordano l’unico necessario, strappandoci dalla tentazione di chiuderci”.

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