Pride, la Regione nega il patrocinio

Il Gay Pride di Milano del 2 luglio non avrà il patrocinio della Regione Lombardia, negato dal Pirellone. In consiglio regionale il 14 giugno era stata votata (con voto segreto) una mozione che impegnava la Regione a partecipare con una persona delegata al Pride e che prevedeva l'illuminazione del Pirellone con i colori della bandiera arcobaleno.

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Il Gay Pride di Milano del 2 luglio non avrà il patrocinio della Regione Lombardia, negato anche quest’anno dal Pirellone. In consiglio regionale il 14 giugno era stata votata (con voto segreto) una mozione che impegnava la Regione a partecipare con una persona delegata al Pride e che prevedeva l’illuminazione del Pirellone con i colori della bandiera arcobaleno. Ma la giunta regionale ha respinto la richiesta di patrocinio.  “Quanto fatto dalla Regione – ha spiegato il presidente di Arcigay Milano Fabio Pellegatta – si inserisce nel solco di quello che abbiamo visto negli ultimi anni, nonostante quello che succede in Italia in termini di discriminazioni”. L’associazione, come ogni anno, ha fatto richiesta di patrocinio al Comune di Milano e alla Città metropolitana. Entrambe le istituzioni hanno risposto positivamente. Semaforo rosso, invece, dalla Regione Lombardia.
“Un atto dovuto” ha commentato il consigliere lombardo della Lega Max Bastoni.“Mi pare coerente e corretto verso il nostro elettorato che la giunta regionale abbia negato il patrocinio al Gay Pride”. “Dalla giunta Fontana, trainata dalla Lega, non ci potevamo aspettare niente di meglio. Il Pride è una manifestazione di libertà contro ogni forma di discriminazione. Negando il patrocinio la giunta regionale perde un’occasione per dimostrare la sua vicinanza alla comunità lgbtq+”: è il commento della consigliera lombarda del Pd, Paola Bocci. 

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