Parole piene di commozione e un lungo composto applauso. Così questa mattina Milano ha ricordato Luca Attanasio, il giovane ambasciatore italiano ucciso in un attentato insieme al suo autista, Mustapha Malinbo, e al carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, poco più di un anno fa. Con loro stava viaggiando su un convoglio umanitario in Congo, dove era in servizio dal 2017. In sua memoria è stata scoperta una targa all’interno del Parco Ravizza, proprio davanti all’ingresso dell’Università Bocconi, dove aveva studiato e si era laureato con lode nel 2001.

Alla cerimonia hanno partecipato il Comune di Milano, un rappresentante dell’Europarlamento, il Rettore della Bocconi, Gianmario Verona, i genitori di Luca Attanasio e la moglie Zakia Seddiki, con le loro tre bambine. È lei ad aver proseguito la missione del marito attraverso Fondazione Mama Sofia, di cui è presidente, nata per promuovere i valori della pace, della giustizia e della solidarietà tra i popoli che il marito aveva vissuto in prima persona.
Insieme a loro anche tanti cittadini, cittadine e giovani attirati dalla figura di un uomo appassionato e impegnato, al servizio delle istituzioni e in missione accanto ai più deboli. E che di se stesso diceva: “Essere ambasciatore è una missione e significa non lasciare indietro nessuno. In qualsiasi parte del mondo”.

Con il ricordo di Luca Attanasio iniziano ufficialmente le celebrazioni cittadine per il 76° anniversario della Festa della Repubblica che saranno aperte domani, alle ore 10 in piazza Duomo, dalla cerimonia dell’Alzabandiera alla presenza della autorità civili e militari.
Il ricordo dell’Ambasciatore Luca Attanasio rientra nel palinsesto di iniziative di Milano è Memoria.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati