“Il nuovo report dell’Inail sugli infortuni e le malattie professionali del mese di aprile evidenzia nuovamente una rapida crescita rispetto al 2021: 9.774 le denunce di infortunio, il 32,6% in più rispetto al mese di aprile del 2021”. Lo denuncia la Cisl Lombardia. Secondo i dati Inail citati dal sindacato, complessivamente gli infortuni nel primo quadrimestre sono stati 49.531, +54,2% rispetto all’anno scorso (32.114 di gennaio-aprile 2021). Il dato infortunistico della Lombardia è peggiore rispetto a quello nazionale, che segna un incremento (+ 48%) sullo stesso quadrimestre dell’anno precedente. È nettamente peggiore perfino rispetto al 2019, prima dell’emergenza Covid: nei primi quattro mesi dell’anno le denunce erano state 40.099. Gli infortuni, in valore assoluto, sono soprattutto accadimenti in occasione di lavoro: 44.557 denunce contro le 28.397 del primo quadrimestre 2021. Tuttavia, anche gli infortuni in itinere (casa-lavoro; lavoro-casa), pari a 4.974, aumentano sul quadrimestre 2021 segnando un +33,8%. Le province lombarde che rispetto al quadrimestre 2021 evidenziano l’andamento peggiore sono Milano (18.739; +78,6%), Brescia (7.484; +73,4%), Monza-Brianza (3.785; +64,5%). Nelle attività manifatturiere si verifica una parte rilevante degli infortuni (5.434 denunce nel primo quadrimestre), ma sono le attività del settore “Sanità e assistenza sociale” che ancora segnano un picco nell’andamento infortunistico, con 7.175 denunce, pari a un aumento del 189% rispetto al dato del quadrimestre 2021 (2.482). Gli infortuni mortali di lavoratori residenti in Lombardia registrati da Inail sono 47, ancora in aumento rispetto al quadrimestre 2021, ma in rallentamento rispetto all’andamento mensile nel corso del quadrimestre 2022. Rispetto a un dato nazionale in diminuzione, se raffrontato allo stesso periodo del 2021, la Lombardia è fra le poche Regioni nel Paese con un dato in aumento. In aumento anche le denunce di malattia professionale: 1.028 casi contro i 922 del primo quadrimestre del 2021. “Serve un cambio di passo nella gestione delle attività di prevenzione e di sicurezza nei luoghi di lavoro – afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia -. Occorre attuare tutte le misure necessarie previste nella programmazione regionale e sancite nella normativa, rispetto ad un’urgente e rafforzata attività ispettiva, di controllo e di sanzione, alla formazione obbligatoria, che deve coinvolgere anche i datori di lavoro, alla valorizzazione e partecipazione di tutte le figure sindacali e datoriali in azienda per migliorare i modelli di gestione dei rischi e la prevenzione degli infortuni”. “Si spendano le risorse destinate obbligatoriamente alla prevenzione – aggiunge -, anzitutto rafforzando i servizi preposti al controllo aumentandone gli organici e si sviluppino percorsi formativi in materia di sicurezza e prevenzione già a partire dalla scuola, anche per attrarre i giovani nei corsi universitari per le professionalità della prevenzione di cui in Lombardia c’è estremo bisogno”.

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