Netflix ora paga le tasse in Italia, chiuso il contenzioso con il fisco

Il colosso californiano dello straming ha oltre 350 server in Italia, ora ha dovuto aprire una società di diritto italiano e ha versato all'erario 55,8 milioni. Secondo le indagini della GdF e della Procura di Milano era stata creata una "organizzazione occulta di una società estera operante nella Digital Economy senza personale ma con tecnologie" per non pagare le tasse.

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Foto di Andrés Rodríguez da Pixabay

Dallo scorso primo gennaio Netflix ha costituito una società “di diritto italiano che ha iniziato a stipulare i contratti e fatturare i corrispettivi provenienti dagli abbonamenti sottoscritti con gli utenti nazionali. Ciò determinerà la tassazione in Italia dei redditi prodotti dalla vendita degli abbonamenti agli utenti residenti sul territorio nazionale”. Lo scrive in una nota il procuratore di Milano Marcello Viola, in merito alla chiusura del contenzioso tra il colosso californiano e il fisco italiano con il versamento all’Agenzia delle Entrate di circa 55 milioni e 850 mila euro. Il “Content Delivery Network del Gruppo” Netflix “è risultato composto da oltre 350 server, che sarebbero stati utilizzati in via esclusiva ed installati stabilmente sull’intero territorio nazionale presso Data Center ed i principali operatori di telefonia”. Così, come si legge nel comunicato firmato dal procuratore di Milano Marcello Viola, le indagini hanno accertato che il colosso dello streaming video aveva infrastrutture tecnologiche in Italia per produrre redditi con gli abbonamenti anche sul territorio italiano. Da qui la contestazione fiscale. “Questa complessa ed evoluta infrastruttura tecnologica avrebbe costituito la base – scrive la Procura – su cui la Guardia di Finanza prima e l’Agenzia delle Entrate dopo hanno individuato presupposti tecnico-giuridici, richiesti dalle norme internazionali e nazionali, per la configurazione di una stabile organizzazione ‘materiale'”, ossia con infrastrutture tecnologiche, “di un’azienda estera, ritenuta idonea a produrre reddito d’impresa in territorio italiano”.

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